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POTENZA – Accusato da «personaggi ambigui» soltanto per aver fatto «il suo dovere (aiutando i proprietari dei terreni ad avere un giusto indennizzo)». Perdipiù in cambio di «una miseria di stipendio».
Si difende così Michele Schiavello, capo dell’ufficio tecnico di Corleto, imputato per concussione nel processo su appalti e corruttele all’ombra delle trivelle del progetto Tempa Rossa, assieme al management di Total “decapitato” dagli arresti del 2008.
A scatenare la sua replica è stato l’articolo pubblicato mercoledì dal Quotidiano sulla “visita” in Comune degli agenti della Squadra mobile di Potenza, che hanno notificato alcuni atti e si sono trattenuti fino a sera, chiedendo informazioni sui servizi offerti dall’amministrazione ai lavoratori Total. Qualcosa che a Corleto non si vedeva da tempo, in pratica dalla vigilia dell’esplosione dello scandalo del Totalgate, e arriva a un anno dalle denunce del Quotidiano sugli affari “petroliferi” di figli e consorti di diversi esponenti della giunta comunale, incluso il sindaco Rosaria Vicino.
In un “memorandum” di 5 pagine, che risulta inviato a giungo al sindaco e al segretario comunale della prossima capitale petrolifera del Sauro, Schiavello ripercorre tutta la vicenda degli espropri dei terreni dove sta sorgendo il Centro oli Total, l’infrastruttura fondamentale del programma di estrazioni nell’area.
Il capo dell’ufficio tecnico del Comune spiega di essere stato coinvolto nell’inchiesta dal consulente tecnico di uno dei proprietari dei terreni interessati dalle procedure di esproprio avviate dai titolari della concessione riconosciuta di interesse strategico nazionale.
La sua colpa sarebbe quella di «aver svenduto i terreni alla Total, avendo determinato il valore provvisorio dei terreni ricadenti nell’area Pip di Tempa Rossa in 2,50 euro al metro quadro».
Ma le procedure sono andate avanti anche dopo gli arresti e l’inizio del processo per Schiavello e i manager della multinazionale francese, con una serie di pareri contrastanti persino sui titoli di proprietà di quei terreni.
L’architetto cita una nota della Ragioneria di Stato di Potenza di maggio del 2013, che afferma che chi si era sempre opposto all’esproprio, e aveva lamentato l’accaduto anche di fronte agli investigatori, «in qualità di livellario e/o quotista per il caso specifico, non è il proprietario del bene».
Quindi si domanda: «perché è stata avviata la procedura espropriativa e per tale motivo è stato denunciato lo scrivente per aver valutato in via provvisoria i terreni ad 2,50 euro a metro quadro consentendo alla Total di risparmiare un mucchio di soldi a danno dei proprietari dei terreni?»
Per poter assicurare un’indennità al loro “conduttore” sarebbe quindi occorso prima un trasferimento di proprietà tramite l’«affrancazione» di quei terreni. E soltanto dopo l’amministrazione avrebbe potuto proseguire nelle procedure di esproprio concedendo il «diritto di superficie» a Total.
«Lo scrivente – spiega ancora Schiavello – nonostante le insistenze della Total si è rifiutato di sottoscrivere d’avanti al Notaio Pace di Potenza (indicato dalla Total a proprie spese) l’atto di cessione in diritto di superficie, in quanto ha preteso che prima si deve chiudere l’iter di affrancazione».
Intanto i terreni erano stati già recintati ma al proprietario-enfiteuta non era stato riconosciuto nemmeno un euro di indennizzo. Di qui uno scambio di querele finite entrambe con l’archiviazione delle accuse.
Schiavello rivendica insomma di aver agito soltanto «al fine di risolvere una situazione incresciosa e deplorevole, generata da personaggi ambigui e non dallo scrivente come qualcuno vuole far crede, dove lo stesso si è sempre impegnato anche quando non era di sua competenza come ampiamente dimostrato».
E fa notare che anche commissione incaricata di determinare l’indennità di esproprio «ha consegnato al Comune di Corleto Perticara la relazione di stima determinando a maggioranza l’indennità definitiva in 9 euro a metro quadro circa», a fronte degli oltre 43 euro indicati dai periti della Procura e i 100 chiesti dall’unico proprietario che ha deciso di opporsi fino alla fine.
La questione degli espropri sarà al centro dell’udienza della prossima udienza del processo Totalgate che si terrà lunedì nel Palazzo di giustizia di Potenza.

l.amato@luedi.it

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