X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

MATERA – Un punto di riferimento ed un modello nella programmazione dei fondi comunitari. E’ questo il ruolo che la Basilicata si è ritagliata e che è venuta fuori dall’appuntamento di lancio del PO Fondo sociale europeo che si è tenuto ieri a Matera con la presenza di Egidio Campoli, rappresentante della Commissione europea, e Marianna D’Angelo, direttore generale per le Politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione del Ministero del Lavoro.

«La Regione Basilicata – ha ricordato Campoli – è tra le prime ad aver visto approvato il Po Fse nel dicembre del 2014. Basti pensare che per una regione limitrofa il po Fse è stato approvato il mese scorso. Questo significa che la Basilicata ha lavorato bene ed ha risposto rapidamente alle indicazioni arrivate dalla Commissione europea in un momento fondamentale nella storia della programmazione dei fondi comunitari in cui non si guarda più unicamente alla quantità della spesa, ma anche alla qualità e alla sua ricaduta sui territori».

Un ulteriore apprezzamento è arrivato dalla rappresentante del Ministero del Lavoro: «La Basilicata – ha detto D’Angelo – viene vista molto positivamente da Roma perchè fra tutte le regioni è quella che più si è distinta nella integrazione dei diversi fondi disponibili. Si tratta di una positiva opportunità anche per attirare altre risorse derivanti dai canali nazionali».

Soddisfatto del lavoro svolto l’assessore Raffaele Liberali: «Questo anno trascorso dall’approvazione del Po Fse 2014-2020 – ha detto LIberali – ci è servito moltissimo non solo per allargare la consultazione con il partenariato, ma anche ad avviare un lavoro legislativo in grado di fare da sponda alla legislazione nazionale. Due i punti fondamentali legati al quadro legislativo regionale. Innanzitutto il Siap, “Sistema Integrato per l’Apprendimento Permanente ed il sostegno alle transizioni nella vita attiva” con il quale abbiamo rivisto la legge regionale 33 del 2003 estendendo i diritti dell’apprendimento, qualificando i sistemi e migliorando l’uso delle risorse economiche.

L’altra importante novità legislativa su cui stiamo lavorando e che verrà presto approvata riguarda la istituzione del Lab, una vera e propria agenzia che supera le due agenzie provinciali della formazione e ingloba anche le competenze dei centri provinciali per l’impiego. Si tratta di un’agenzia molto innovativa che avrà competenze in materia di lavoro, formazione e di altre politiche attive. La Basilicata, per quel che ci risulta, è la prima regione italiana a dotarsi di una struttura del genere. E lo abbiamo potuto fare anche perchè i tempi erano maturi a causa di una serie di circostanze Sono le prime azioni che stiamo realizzando per sintonizzarci meglio con la nuova legislazione nazionale».

L’incontro è stato moderato da Giandomenico Marchese, direttore generale del Dipartimento Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata. “Il Fse in Basilicata – ha aggiunto Marchese – è avanti anche sulla strategia delle aree interne e sulla compartecipazione dei tre fondi comunitari (Fse, Fesr e Feasr) sui temi, in particolare, dell’istruzione, dei trasporti e su altre aree specifiche”.

A entrare nel merito delle azioni della nuova programmazione l’autorità di gestione del Fse, Franco Pesce che dopo aver presentato con un video i numeri riguardanti il nuovo programma operativo si è soffermato, in particolare, su alcuni assi come il IV, quello riguardante il rafforzamento amministrativo, “con cui – ha detto Pesce – vogliamo abbattere i processi che rallentano gli investimenti”.

Inoltre, ha illustrato il quadro finanziario del Po Fse 2014-2020 diviso per assi e obiettivi.
L’investimento complessivo per la Basilicata del Po Fse 2014-2020 è di circa 290 milioni di euro di cui il 50 percento derivanti da fondi comunitari e l’altro 50 percento dalla quota nazionale.

L’asse uno “Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori” ha una dotazione finanziaria di circa 119 milioni di euro; l’asse II “Rafforzare e innovare l’inclusione attiva nella società” ha una dotazione di circa 73 milioni e mezzo di euro; l’asse III “Sviluppare diritti e qualità dell’apprendimento e sostenere l’innovazione intelligente nei settori chiave” ha una dotazione di circa 72 milioni e mezzo di euro; l’asse IV, r”Rafforzare la capacità istituzionale e amministrativa” ha una dotazione di circa 13 milioni e mezzo di euro; l’asse V, “Assistenza tecnica”, ha una dotazione di circa 11 milioni di euro.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE