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Francesco Piro

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«Mia moglie è di Rosarno! Capito? Io basta che mando un messaggio: “Potete venire?”». Sarebbe stato questo il personaggio Francesco Piro, ormai ex capogruppo di Forza Italia e vicepresidente del consiglio regionale della Basilicata, arrestato ieri mattina nell’ambito dell’operazione Malapolitica Lucana dalla Dda potentina.

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A svelarlo sono state intercettazioni come questa, trascritta nell’ordinanza del gip di Potenza Antonello Amodeo. Intercettazioni da cui emerge il «modus operandi strutturale dei politici coinvolti» nell’inchiesta che ha terremotato la politica lucana.

MALAPOLITICA LUCANA, PIRO E LE SUE VANTATE “RELAZIONI CON ESPONENTI DELLA CRIMINALITÀ”

Più volte, infatti, per convincere qualche interlocutore «riluttante» a seguire le sue indicazioni Piro avrebbe vantato le sue «relazioni con esponenti della locale criminalità organizzata» oppure i suoi «asseriti collegamenti con contesti criminali calabresi».

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«Posso adottare tutti i sistemi che voglio, sanno da dove arriva mia moglie, lo sanno bene» dice ancora Piro parlando con un imprenditore al quale ricorda di aver colpito un ingegnere del genio civile con un telefono cellulare perché, in un cantiere, il funzionario lo «fece incazzare: 125 giorni di prognosi, stava morendo».

Lo scontro fu bloccato dal fratello di Piro, a sua volta colpito al naso dal consigliere regionale.

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Altra testimonianza sul carattere di Piro è arrivata anche dalle dichiarazioni di un nome noto alle cronache giudiziarie come Biagio Riccio. Questi nel 2014 venne arrestato per tentata estorsione e aveva indicato il capogruppo azzurro come il mandante di «attentati a cose e persone al fine di eliminare eventuali concorrenti» nelle sue attività di imprenditore edile.

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«Francesco Piro di Lagonegro tempo addietro si era rivolto a me chiedendomi di fargli del male». Questa la confidenza che Riccio ha raccontato ai pm di aver fatto a un imprenditore che aveva subito un attentato incendiario alquanto sospetto. «Per essere precisi mi aveva chiesto di adoperarmi di persona o tramite persone di fiducia di mia conoscenza».

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