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Il Consiglio regionale della Basilicata

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Malapolitica Lucana, le accuse di Piro a Baldassarre: «Non vota la sfiducia al dg per aiuti ricevuti»: nuove ombre sul mercato dei favori

POTENZA – Si sono allungate fin dentro l’aula del Consiglio regionale le ombre esplorate dagli inquirenti della procura di Potenza dopo le denunce dell’allora direttore generale del San Carlo, Massimo Barresi. A caccia di riscontri persino su un possibile mercato di voti, che per mesi avrebbe garantito la permanenza nel suo incarico dello stesso Barresi.

È quanto emerge da un’annotazione del comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Potenza riaffiorata tra gli atti messi a disposizione, nei giorni scorsi, dei 30 indagati della maxi-inchiesta sulle corruttele elettorali in occasione del voto di settembre del 2020 per il Comune di Lagonegro, e il sistema di potere interno alla maggioranza regionale che avrebbe voluto «speculare» sulla ristrutturazione dell’ospedale valnocino e la gestione della sanità più in generale.

Un’informativa di settembre del 2020 in cui il capitano Mauro Marati riepiloga al pm all’epoca titolare del fascicolo, Valeria Farina Valaori (poi trasferitasi a Roma per un incarico al Csm) le «principali questioni emerse» durante le indagini. Questioni che in seguito si sarebbero trasformate in massima parte in accuse. Soprattutto per l’ex assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, e la giunta guidata dal governatore Vito Bardi al gran completo. Mentre altre sarebbero rimaste a margine delle contestazioni. Come le apparenti omissioni di Barresi, nelle sue varie denunce e deposizioni ai carabinieri, sull’input ricevuto dall’allora segretario particolare del governatore, Mario Araneo, per la nomina come suo portavoce al San Carlo della madre del discusso editore potentino Giuseppe Postiglione. O i suoi rapporti con il consigliere regionale di Idea, Vincenzo Baldassarre.

MALAPOLITICA LUCANA E MERCATO DEI FAVORI, I DETTAGLI DELL’INFORMATIVA

A chiamare in causa quest’ultimo, stando a quanto si legge nell’informativa, sarebbe stata un’intercettazione telefonica tra Postiglione e il principale indagato dell’inchiesta sulla mala politica lucana. Vale a dire il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro. Un’intercettazione di qualche giorno successiva alla sentenza del Tar Basilicata, che ha annullato la nomina di Barresi, a opera della vecchia giunta regionale di centrosinistra, accogliendo il ricorso presentato dall’attuale direttore generale del San Carlo, Giuseppe Spera. Il tutto dopo una parziale retromarcia della giunta in carica rispetto alla difesa in giudizio di quella nomina non più funzionale ai desiderata della maggioranza.

Conversando con Postiglione, infatti, Piro si sarebbe mostrato convinto del fatto che a quel punto, per spirito di rivalsa, l’ex dg avrebbe presentato «qualche esposto» contro chi «gli ha chiesto qualche favore» ma non ha esitato a voltargli le spalle al momento del bisogno. Al che l’imprenditore potentino, molto vicino a Barresi, si sarebbe detto certo che l’esposto era già stato presentato. Una presentazione come forma di auto-tutela rispetto a promesse di «soldi» e altre offerte indecenti ricevute, che lui qualifica come «errori di leggerezza» da parte dei promettenti. Perché «ad uno che lo deve mandare (via, ndr) non gli puoi chiedere». Questa l’annotazione dei militari.

MALAPOLITICA LUCANA E MERCATO DEI FAVORI, PIRO E LA CITAZIONE DI BALDASSARRE

È a questo proposito che Piro avrebbe citato Baldassarre riferendo di essersi sentito dire da lui in persona che non avrebbe votato la mozione di sfiducia nei confronti del dg presentata qualche giorno prima da alcuni esponenti della maggioranza, insoddisfatti per la sua gestione dell’azienda ospedaliera. Perché Barresi gli aveva fatto «due piaceri».

Per riscontrare quanto affermato dal capogruppo azzurro, quindi, gli investigatori avrebbero analizzato le telefonate in entrata e uscita dalle utenze dell’allora dg del San Carlo trovando «diversi contatti telefonici» con Baldassarre. Inclusa una telefonata di aprile del 2020 in cui il consigliere regionale avrebbe perorato con Barresi la causa di «un’infermiera con contratto a tempo determinato con l’azienda ospedaliera di Potenza – scadenza luglio 2020 – che pur essendo vincitrice di concorso al “Gemelli” di Roma non vorrebbe andare via da Potenza».

LA REPLICA DI BALDASSARRE: «RIVENDICO IL MIO RAPPORTO CON BARRESI»

Contattato dal Quotidiano del Sud, Baldassarre, che non risulta iscritto sul registro degli indagati (così come Postiglione, ndr) ha rivendicato il suo rapporto di stima e amicizia nei confronti di Barresi. «Sono orgoglioso di essere tuttora amico di Massimo, che attualmente lavora come direttore amministrativo dell’Ospedale del Mare di Napoli, ed è una persona con cui ho interloquito molte volte per i ruoli da entrambi ricoperti».

Quanto alla vicenda dell’infermiera precaria, Baldassarre ha detto di non ricordare la circostanza. Ma ha escluso che il suo giudizio possa essere stato condizionato da favori di sorta. «Non ho avuto bisogno di alcun tipo di favore per formarmi un convincimento su di lui, né ne ho chiesti». Ha aggiunto il consigliere regionale. «Gli sono stato vicino anche durante periodi complicati dal punto di vista personale e per me è un gran brava persona. Ho sostenuto anche l’ex direttore generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio (sempre nominato dalla vecchia amministrazione ed entrato in contrasto con quella in carica, ndr) da uomo libero, seguendo la mia convinzione sulla bontà dell’operato di entrambi».

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