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La pista Mattei a Pisticci che attende ancora di comprendere il proprio futuro

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Interrogativi sul futuro della Pista Mattei: Il Governo lavora al piano aeroporti ma non si sa se Pisticci avrà un ruolo

Mentre gli attori di Basilicata stanno a guardare, e Pisticci resta sempre a terra, l’aeroporto di Salerno, a Pontecagnano, “sarà operativo a partire dalla prima metà di luglio 2024, e a pieno regime nel 2026/2027”. Lo ha affermato il governatore della Campania Vincenzo De Luca. E senza dubbio darà un importante ulteriore impulso al turismo e all’economia della Regione.

Il piano di costruzione dell’aeroporto di Salerno ha investimenti previsti, per interventi infrastrutturali, per circa 257 milioni di euro fino al 2043, fra finanziamenti pubblici e privati che, in maniera graduale, consentiranno di accogliere fino a 6 milioni di passeggeri. Il governo del presidente Vito Bardi, non più di un mese fa, ha fatto sapere che la Regione resterà fuori dal consorzio di gestione, considerato che ” lo scalo campano per noi non è più strategico”, di conseguenza sono state messe sul mercato le azioni.

Allora?… La domanda sorge spontanea, e se le parole hanno un senso, e ancor più significato, tra raziocinio e logica, dovrebbe significare che la strategia della Regione è cambiata definitivamente, e si punta dritto, senza giri di parole, allo scalo di Pisticci. Ma sarà proprio così? Il Piano nazionale aeroporti, tra ritocchi e nuove visioni, vedrà la luce tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo”. Manca poco, dunque. A parlarne, nei giorni scorsi, è stato il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, intervenuto a Palermo alla presentazione del Fact Book 2023.

E dopo una serie di tavoli tecnici con i rappresentanti dei vettori e di alcune importanti associazioni, la strada per completare il Piano è già ben segnata sul calendario. Si confida di mettere il punto al massimo all’inizio del 2024″, dunque tra pochi mesi. Il ministero dei Trasporti (Mit) è al lavoro per inserire gli aeroporti nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Governo ha tutta l’intenzione di “aprire un tavolo per definire una politica industriale del sistema dei trasporti italiano”.

Secondo il viceministro, già in alcune sue dichiarazioni di marzo, il Pna (Piano nazionale aeroporti predisposto dall’Enac su indicazioni dell’ex-ministro Enrico Giovannini) non valorizzava in modo sufficiente tre aree: il lungo raggio, che dà i volumi economici, le reti aeroportuali (da definire senza dare indicazioni di tipo sovietico) ed il cargo. L’obiettivo, dunque, è quello di “contribuire allo sviluppo del trasporto aereo in Italia e di permettere al settore una ripresa sostenibile, anche nel rispetto della tutela dell’ambiente”.

Un altro tassello importante si è aggiunto, durante il  convegno di Assaeroporti, “Aeroporti: infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese”, svoltosi pochi giorni fa a Roma presso il Cnel. Il Presidente Enac Pierluigi Di Palma ha riferito che il Piano Nazionale Aeroporti – PNA- è in fase di approvazione. Poi ha aggiunto che l’Enac guarda all’innovazione tecnologica e alla terza dimensione, puntando su intermodalità e sostenibilità.

Precisando in seguito che il Paese “Non ha bisogno di nuovi aeroporti ma di hub interconnessi a basi logistiche integrate orientate sullo sviluppo del traffico fino al 2035 e che riescano a muovere il Paese verso una visione unica di sistema, come motore dell’economia”. Ora bisogna solo capire se nella testa e nei progetti sia del Governo che dell’Enac l’aviosuperficie Enrico Mattei c’è da qualche parte, ossia risulterà in qualche capitolo del Piano, oppure, come si vocifera, resterà ancora fuori. La solita storia, se confermato, del vaso di creta tra due vasi di ferro: quello pugliese e quello campano.

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