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POTENZA – Potrebbe ripartire l’11 maggio l’attività di ambulatori e studi medici specialistici ferma dal 10 marzo a causa dell’emergenza sanitaria. Centri di riabilitazione e fisioterapia inclusi.

E’ l’ipotesi che si è materializzata ieri pomeriggio durante l’ultima discussione della task force incaricata della gestione della crisi. Un’ipotesi ottimistica sostenuta dal secondo giorno consecutivo a contagi zero in regione, nonostante l’aumento dei tamponi effettuati, dai 287 di domenica ai 527 di lunedì, il cui esito è stato comunicato nell’ultimo bollettino epidemiologico di mezzogiorno.

Nelle prossime ore dovrebbe arrivare sulla scrivania del governatore, Vito Bardi, la bozza di una serie di provvedimenti per arrivare pronti all’appuntamento dell’11 maggio. Da chiarire, infatti, ci sono tutte le misure da adottare per permettere una ripartenza in sicurezza di visite specialistiche, terapie e quant’altro. Anche all’interno di ospedali dove sono ricoverati pazienti affetti da covid 19, come il San Carlo di Potenza e il Madonna delle Grazie di Matera.

Al vaglio della task force ci sono, innanzitutto, meccanismi per rendere quanto più rigoroso possibile il rispetto degli orari prefissati per l’effettuazione delle prestazioni sanitarie in questione. In maniera da evitare assembramenti tra persone in attesa nelle anticamere di studi, ambulatori e centri di riabilitazione.

Dovrebbero ripartire più in là, invece, i ricoveri per interventi non urgenti, fermi a loro volta dal 10 marzo. Per questi, però, si pensa anche a forme di distanziamento all’interno degli ospedali, diminuendo drasticamente il numero di posti letto e conservando, per quanto possibile, il divieto di visite da parte di parenti e amici.

La giornata di ieri ha fatto registrare un ulteriore calo del numero dei pazienti lucani tuttora positivi al covid 19 (LEGGI LA NOTIZIA), 209 su un totale di 374 contagiati (tra cui 25 deceduti). Tra gli ultimi guariti, una quindicina in tutto, spiccano in particolare due donne 93enni e un 90enne che erano ospiti della casa di riposo di San Giorgio Lucano.

Dopo la scoperta del focolaio all’interno della struttura erano stati trasferiti, per prudenza, nel reparto di Malattie infettive del San Carlo di Potenza, dove restano ricoverati nonostante il doppio tampone appena effettuato abbia dimostrato la completa guarigione dal covid 19 senza che abbiano manifestato neanche uno dei sintomi tipici della malattia. A riprova di quanto l’aggressione del virus possa rivelarsi più o meno pericolosa a seconda di variabili ancora in larga parte sconosciute che prescindono persino dall’età avanzatissima dei soggetti colpiti.

Da annotare c’è poi la conferma della guarigione anche degli ultimi due pazienti rimasti nella terapia intensiva del San Carlo, dopo il trasferimento di una terza paziente, che era risultata negativa al covid lunedì, nel reparto di pneumologia. Oggi stesso, quindi, potrebbero essere entrambi trasferiti a loro volta, svuotando completamente il reparto che ha rappresentato per settimane la prima linea di contrasto ai disastri provocati dalla pandemia.

Per uno, in particolare, si ipotizza il prosieguo delle cure in pneumologia a Potenza e un altro a Lagonegro, trattandosi di un residente dell’area Sud della regione.

Sul fronte prevenzione, infine, il presidente dell’Associazione nazionale Polizia di Stato, Nicola Tufanisco, ha reso noto di aver ricevuto e consegnato alla questura di Potenza quattromila «mascherine chirurgiche certificate» per gli agenti impegnati nei diversi servizi svolti nel capoluogo lucano. Le mascherine – cinquemila in totale – sono giunte all’Anps dalla compagnia petrolifera Total, che nelle scorse settimane aveva bocciato richieste di aiuto da parte dell’amministrazione di Corleto Perticara, dove è presente col centro olio Tempa Rossa.

Oltre alle quattromila consegnate alle questura, l’Anps ha deciso di donarne 200 alla protezione civile del Comune di Potenza (per i volontari del centro operativo comunale) e le altre 800 ai suoi soci.

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