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Una protesta degli operatori della sanità privata davanti alla Regione

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POTENZA – Dopo l’ultimo documento approvato dal Consiglio regionale della Basilicata sulla annosa vicenda della sanità privata, diverse associazioni di specialistica ambulatoriale chiedono di vederci chiaro. Anisap, Aspat, Federlab e Federbiologi, in una nota congiunta hanno infatti chiesto «un incontro urgente all’assessore Fanelli»

Le quattro associazioni di categoria spiegano che «a seguito della risoluzione approvata nella seduta del Consiglio regionale del 4 ottobre scorso, con la quale si definisce una linea di indirizzo per la soluzione delle problematiche inerenti i tetti di spesa 2023 e il pagamento delle prestazioni del 2022, hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale alla Salute Francesco Fanelli».

Secondo le associazioni lucane di Anisap, Aspat, Federlab e Federbiologi si rende infatti «necessario – scrivono nella nota – che siano chiariti i provvedimenti che la Giunta dovrebbe adottare». Provvedimenti che le associazioni elencano in quattro punti.

Il primo: «Autorizzare le Aziende sanitarie di Potenza e di Matera, fino al 31 dicembre 2023, a remunerare i soggetti privati accreditati e contrattualizzati per le prestazioni di specialistica ambulatoriale di cui al Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla) vigente, attraverso le risorse di cui ai commi 9 septies e 9 octies dell’art. 4 del decreto-legge 29 dicembre 2022 n. 198 (Disposizioni in materia di termini legislativi) convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2023, n. 14».

Il secondo: «Rideterminare i tetti di spesa, incrementando il loro valore, a valere dal 1 ottobre 2023 al 31 dicembre 2023, fino al limite della spesa complessiva di cui al comma 14 dell’art. 15 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario) convertito, con modificazioni, dalla legge 5 agosto 2012, n. 135 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini)».

Terzo punto: «Definire il fabbisogno di assistenza di cui al comma 1 dell’art. 8 quater del D.Lgs. 502/1992 e s.m.i. per assicurare e garantire i livelli essenziali di assistenza».

Infine, il quarto: «Utilizzare le risorse stanziate per l’esercizio 2023, sulla Missione 13, Programma 2, Titolo 1, del bilancio di previsione finanziaria per il triennio 2023-2025, in favore delle strutture private accreditate e contrattualizzate, a valere per l’anno 2023, per la remunerazione extra-tariffaria delle funzioni incluse nei contratti, secondo quanto previsto dall’art. 8 quinquies, comma 2, lett d) del D.lgs 502/92 e s.m.i.».

La palla passa ora all’assessore regionale alla Salute e Politiche della persona, Fanelli, al quale viene chiesto l’incontro chiarificatore. O, comunque, alla Giunta guidata dal presidente Bardi, sulla quale ricade l’onore di portare a termine e in tempi congrui quanto stabilito nella risoluzione votata mercoledì scorso dal Consiglio regionale.

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