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Il centro oli di Viggiano

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VIGGIANO – Partirà alle 10 di questa mattina, dinnanzi ai cancelli del Centro Olio Val d’Agri (Cova) la grande mobilitazione unitaria organizzata da Cgil, Cisl e Uil i insieme alle diverse organizzazioni sindacali di categoria.
Un percorso di mobilitazione per rivendicare il futuro al lavoro e allo sviluppo della regione, dopo mesi di attesa senza risposte da parte della giunta Bardi sulla definizione di un documento programmatico che indichi gli orientamenti e le priorità per lo sviluppo della Basilicata.

Al centro il tema della transizione energetica e del patto di sito al «fine di garantire un futuro che guardi – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – oltre le estrazioni, assicurare trasparenza nei cambi di appalto e garantire buona occupazione con il mantenimento dei diritti e delle condizioni economiche dei lavoratori».
Per le sigle sindacali al fine di «uscire dalla dipendenza esclusiva dal petrolio è necessario un piano industriale con investimenti da parte di Eni sulla economia green e sulle fonti rinnovabili».

E ancora «è necessario aprire subito un confronto Regione, parti sociali e compagnie petrolifere per definire un piano strategico sull’energia, un nuovo paradigma sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale per fare della Basilicata un polo di riferimento nazionale per la gestione sostenibile delle risorse, lo sviluppo economico e occupazionale, l’efficentamento, la ricerca e innovazione tecnologica, a partire dall’idrogeno».

Intanto tra le varie questioni levate la rivisitazione del “Patto di Sito”, è diventata il perno dell’ultimo Tavolo della Trasparenza e per la categoria sindacale «deve rappresentare – hanno sempre sollevato i sindacati- per tutti un’ opportunità e non certamente una camicia di forza e non è tantomeno misurabile da finte sostenibilità determinate sempre più da un rapporto commerciale/industriale tra imprese e committente che deve e dovrà essere più trasparente».

Inoltre, la richiesta di «un monitoraggio serio degli appalti non solo dal punto di vista dei livelli occupazionali ma anche del valore complessivo delle commesse, del loro eventuale apprezzamento o anche della relativa riduzione e dunque delle marginalità che, a detta di più parti, stanno già determinando per le imprese e quindi anche per i lavoratori un arretramento generale delle condizioni industriali». Focus sul dumping contrattuale attraverso la clusterizzazione dei contratti.

Insomma da parte delle organizzazioni sindacali l’imput è quello di delineare un percorso condiviso, le strategie di sviluppo e quindi un nuovo modello di sviluppo, anche alternativo alle estrazioni petrolifere” con la gestione delle royalty presenti e future in maniera completamente differente rispetto ad oggi. E ancora tra le sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, la richiesta ad Eni in un preventivo confronto con le parti sociali e un raffronto sul merito e nel merito anche della cosiddetta “fermata” che tanto preoccupa l’osservatore della Val D’Agri (leggere articolo a destra), già in una prima fase di attività.

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