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MATERA – «Se il presidente della Regione, Vito Bardi, continua a non interessarsi alla realtà produttiva del Materano e non vuole farlo, ce lo dica chiaramente perché a noi basta percorrere 10 chilometri, per spostare i nostri investimenti nella vicina Puglia, dove è tutta un’altra storia».


È chiaramente una provocazione, quella lanciata dal direttore di Confapi Matera, Massimo De Salvo, durante il Tavolo permanente per la Valbasento, incontro strategico voluto dai sindacati confederali, che ha visto la partecipazione attiva di sindaci, associazioni datoriali e persino il prefetto Argentieri. Bardi, però, non c’era, perché ha delegato l’ottimo e preparato consigliere materano Acito, «che io stimo tanto, anche per il suo importante passato nella Confapi -ha rimarcato De Salvo- ma Acito non è Bardi, mi dispiace.

Il presidente finora è venuto tre volte a Matera -ha proseguito- sempre per tagliare nastri, o alla prima internazionale del film 007, mai per parlare di temi strategici allo sviluppo di questo territorio, che chiede, oggi più che mai, la massima attenzione. Come Confapi Matera abbiamo dato la massima fiducia a questo governo regionale, concedendo ben due anni di tempo per orientarsi e strutturarsi, senza alcun fiato sul collo, per farlo lavorare. Oggi, però, di anni ne sono trascorsi quasi tre, e il Materano sembra essere fuori da ogni agenda di governo regionale. E non mi si dica che parlo per campanilismo -ha sottolineato De Salvo- perché i miei genitori sono di Chiaromonte, quindi le mie origini sono fortemente potentine. Il problema serio, è che in questo momento storico neanche le realtà produttive del Potentino vengono ascoltate.

Abbiamo un assessore alle Attività produttive (Cupparo ndr), che si trova in un limbo, non sappiamo se c’è o non c’è; non c’è più un confronto attivo con la Regione, e la scusa più di moda è sempre il Covid. Abbiamo chiesto più volte incontri a via Anzio, non ricevendo mai risposte. È assurdo che a una manifestazione come quella di mercoledì sulla Valbasento, la Zes e il Pnrr un presidente di Regione non senta la necessità di venire. Noi non sappiamo se la Regione ha una programmazione per il settore produttivo; se ci fosse, non ne conosciamo tempi e contenuti. Un tema che si riverbera anche nel Potentino -insiste De Salvo- dove ad esempio la dismissione del Consorzio industriale finora ha prodotto solo un enorme vuoto di governance, nel contenitore Apibas ancora vuoto. Noi a Matera siamo confusi ed abbiamo bisogno di capire, se con il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza ndr), la Regione in qualità di principale attore, ha qualche idea oppure no; questo a prescindere dall’eventuale condivisione con noi. Trasferire le nostre produzioni in Puglia, sarebbe comunque una sconfitta per tutti, in quanto noi vogliamo portare economia e lavoro nella nostra regione. Allo stesso modo, il ritrovarsi tutti insieme mercoledì alla Provincia, è una sconfitta della politica regionale, perché significa che c’è un intero comparto preoccupato per il suo futuro.


Questa posizione non è nè polemica, nè politica -ha concluso perentorio De Salvo- ma solo finalizzata a trovare soluzioni ai vari problemi che ci affliggono».

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