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Il Tar Basilicata

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IL Tar Basilicata ha annullato la deliberazione con cui nel 2015 il Consorzio industriale di Matera ha assegnazione alla ditta altamurana Alsun, un lotto dell’agglomerato industriale di Irsina «per l’insediamento di un impianto di produzione di compost di qualità da matrici organiche».
I giudici hanno accolto, in questo senso, i ricorsi presentati dalle imprese Latte Rugiada srl, Società Agricola Bradano River di Squicciarini Vito e C., e Azienda Agricola Squicciarini Antonio.

Secondo i magistrati, infatti, il Consorzio avrebbe violato il suo stesso regolamento, per cui: «l’autorizzazione di nuovi insediamenti all’interno dell’area industriale deve avvenire, tra l’altro, in ossequio al principio di salvaguardia, tenuto conto cioè della natura dell’iniziativa e della sua incidenza sulla situazione insediativa esistente».

Per il Tar, quindi, sarebbe occorsa: «una valutazione delle caratteristiche dell’attività di nuovo avvio al fine di verificarne, in concreto, la compatibilità con la vocazione delle realtà imprenditoriali già operanti nel distretto produttivo».

«Invero, il provvedimento sub iudice – proseguono i magistrati – non contiene alcun riferimento a detta fondamentale valutazione che (…) si rivela tanto più necessaria, nel caso in esame, se si tiene conto dell’obiettiva preesistenza e prossimità (…) di aziende – quali quelle ricorrenti – dedite ad attività produttive (di lavorazione di prodotti alimentari) con le quali la nuova (destinata al compostaggio di rifiuti) presenta ictu oculi profili di potenziale interferenza, dunque meritevoli di un’attenta ponderazione istruttoria (in specie erroneamente pretermessa)».

«Non sono invece positivamente scrutinabili – aggiunge il Tar Basilicata – le censure riguardanti, a vario titolo, aspetti di ipotizzato contrasto dell’insediamento produttivo in questione con prescrizioni ambientali e paesaggistiche, atteso che ogni pertinente valutazione deve intendersi rimessa alla Regione Basilicata, nell’ambito del procedimento di autorizzazione dell’attività produttiva in questione, che – a quanto è dato desumere – è tuttora in itinere».

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