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Riccardo Greco, attuale presidente del Tribunale dei minorenni di Bari

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POTENZA – Dovrebbe essere votata domani dal plenum del Consiglio superiore della magistratura la nomina alla presidenza del Tribunale di Matera di Riccardo Greco, originario di Rossano, in provincia di Cosenza, ma da tempo residente a Bari, dove da 8 anni presiede il Tribunale dei minorenni. Nei giorni scorsi, infatti, la V commissione dell’organo di autgoverno delle toghe, competente in materia di incarichi direttivi, ha votato all’unanimità la proposta di designazione di Greco a scapito degli altri 15 aspiranti originari, poi ridottisi a 9 per decadenze e rinunce varie. Inclusa quella dell’ex pm materano Salvatore Colella, che a settembre dell’anno scorso ha chiesto e ottenuto il trasferimento “in prevenzione” a Taranto, dopo l’apertura di un fascicolo per incompatibilità ambientale a causa della particolare attività di procacciamento clienti condotta dalla moglie avvocato, e di un potenziale conflitto di interessi col fratello Arcangelo, assessore del Comune di Matera.

Greco, nato nel 1956 e in magistratura dal 1980, è stato ritenuto «certamente il magistrato più idoneo, per merito e attitudini, al conferimento dell’ufficio a concorso». Sia per i parametri di «merito» ed «attitudini», che per i cosiddetti «indicatori generali» in cui spicca la sua esperienza da magistrato addetto all’ufficio legislativo del Ministero delle finanze tra il 1994 e il 2002.

Il suo profilo è stato considerato «prevalente» anche su quello di diversi magistrati tuttora in servizio a Matera che potevano contare su una maggiore conoscenza dell’ufficio e del territorio. A partire dall’ex presidente facente funzioni del Tribunale di Matera, Gaetano Catalani, passato indenne nei mesi scorsi da un procedimento per incompatibilità ambientale legata alla frequentazione dell’ex assessore regionale Pd, Carmine Castelgrande, durante la celebrazione del processo sui concorsi nella sanità a carico dell’ex governatore Pd, Marcello Pittella. Stesso discorso per la coordinatrice dell’ufficio gip di Matera, Angela Rosa Nettis, penalizzata dalla mancato svolgimento di incarichi dirigenziali in senso stretto.

La nomina di Greco, a meno di sorprese dell’ultima ora, dovrebbe arrivare a due anni e mezzo dal congedo, per raggiunti limiti di età, dell’ultimo presidente “titolare” del Tribunale della città dei Sassi, Giorgio Pica. A gennaio era stato già deciso dal Consiglio superiore della magistratura anche il nuovo presidente della sezione penale del Tribunale, nella persona della barese Chiara Civitano, in sostituzione di Catalani, rimasto in carica come facente funzioni nonostante la scadenza, ad agosto 2021, dell’incarico affidatogli in precedenza dall’organo di autogoverno delle toghe. Nelle scorse settimane, però, il giudice materano Giuseppe Disabato, originario di Montescaglioso e in servizio da diversi anni nella città dei Sassi, ha presentato ricorso ai giudici amministrativi contro la nomina di Civitano, sostenuta dal consigliere laico di Forza Italia, Alessio Lanzi, e dalla togata della corrente di sinistra di Area, Alessandra Dal Moro. A scapito dello stesso Disabato, sostenuto dal togato di Magistratura indipendente Antonio D’Amato, e di quella di un altro giudice barese, Giuseppe Barese, sostenuto dal togato di Unicost Michele Ciambellini.

Nel suo ricorso, Disabato ha sostenuto la carenza «dei requisiti attitudinali previsti» nel curriculum di Civitano, rispetto alla «capacità organizzativo-gestionale»,e all’«utilizzo delle tecnologie informatiche». Di contro il giudice materano ha evidenziato le sue proprie esperienze organizzative e competenze informatiche, stigmatizzando che il Csm non abbia superato con una congrua motivazione «il difetto dei ridetti requisiti attitudinali» nella scelta di Civitano. Disabato ha anche criticato il maggior peso che sarebbe stato attribuito all’esperienza della concorrente in quanto maturata in un ufficio giudiziario più grande come quello di Bari, equiparandola, di fatto, a un’esperienza direttiva.

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