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SONO una città nella città, e per questo meritano attenzione, azioni di tutela e servizi. I Sassi, patrimonio Unesco dal 1993, oggi risentono di una trasformazione passata anche dal post 2019 e dal Covid e ha provocato la chiusura di centinaia di B&b. È necessaria, dunque, una visione d’insieme che consideri anche il fenomeno dell’abusivismo e la scadenza delle sub concessioni di molti locali. Per l’assessore Tiziana D’Oppido è il momento di una rilettura complessiva, a cominciare dai canoni delle concessioni: «Gli uffici stanno provvedendo a ultimare il monitoraggio dei contratti, per avere un quadro completo che verrà valutato sia da un punto di vista tecnico giuridico, sia da un punto di vista politico ed economico. –spiega– Il tema delle subconcessioni e quello delle locazioni nei Sassi va rivisto ed attualizzato anche da un punto di vista di ricalcolo e di adeguamento dei rispettivi canoni; peraltro la normativa di riferimento e i regolamenti della legge 771, con il passare del tempo e le modifiche legislative intervenute, spesso non forniscono una soluzione ai problemi che di volta in volta si presentano ma creano ulteriore confusione e difficoltà a individuare pronte ed efficaci soluzioni; appare evidente che, nel breve periodo, bisognerà proporre delle modifiche e degli aggiornamenti a tutta la normativa comunale».

La particolare conformazione dei Sassi, purtroppo, rappresenta un luogo ideale per occupazioni e lavori abusivi, già avvenuti da tempo. Per evitare di trasformarli in emergenza sociale, bisogna intervenire al più presto. «Abbiamo intensificato la collaborazione con associazioni e comitati di cittadini. -aggiunge la D’Oppido- Grazie a loro e a incontri già effettuati, mi sono state evidenziate le criticità più impellenti, come la necessità di intervenire prontamente, per interrompere il perpetrarsi di atti di vandalismo e attività spesso illegali. Su mia sollecitazione, il sindaco ha richiesto ed effettuato diversi incontri con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Questa è una attività che richiede un impegno costante e continuativo da parte non solo del Comune, ma anche delle forze dell’ordine ; dovremo sicuramente intensificare tali attività nei periodi di maggior afflusso turistico.

Per quanto riguarda le occupazioni abusive –prosegue- sfortunatamente, il problema esiste, ma si dovrà sicuramente effettuare una valutazione caso per caso, esaminando le specifiche situazioni. Spesso chi occupa ha figli minori o vive situazioni di disagio socio-economico e di isolamento sociale, che sicuramente non consentono di trovare immediate e facili soluzioni. Il periodo difficile, a causa della pandemia che stiamo vivendo, ha poi in molti casi aggravato molte di queste situazioni per cui, sarà mia cura, individuare quanto prima delle soluzioni adeguate e che non creino disparità di trattamento tra i cittadini. Ciò che è sicuro è che non saranno tollerate nuove occupazioni abusive e, nel caso, saranno immediatamente contrastate». A complicare una distanza già esistente fra i Sassi e la città sul piano, contribuisce anche la mancanza di alcuni servizi come i presidi della forze dell’ordine o la farmacia. «A prescindere dal numero dei residenti, è necessario fornire loro gli stessi servizi dei quartieri al piano. Direi di più: è nostro dovere garantire sempre degli standard qualitativi che consentano agli abitanti di condurre un quotidiano sostenibile, considerando che vivere nei Sassi è una scelta difficile, che va sostenuta anche per evitare un futuro spopolamento. A tal proposito, infatti, stiamo procedendo ad esempio al completamento del cantiere dell’ex asilo di piazzetta Garibaldi in modo che, il prima possibile, potrà essere destinato a sede distaccata della Polizia municipale e infermeria di primo soccorso.

Gli Uffici –conclude Tiziana D’Oppido- stanno effettuando una indagine di monitoraggio delle unità presenti nei Sassi, sia di quelle in concessione che di quelle non ancora trasferite, in modo da procedere alla sottoscrizione della VII Convenzione. Completate tali operazioni e terminata l’assegnazione degli immobili oggetto dei recentissimi bandi, finalizzati a incentivare le attività di vicinato ed artigianato, si provvederà a pubblicarne altri per garantire nuove assegnazioni, tese a valorizzare il settore artigiano che è espressione sia dell’identità culturale della città che elemento di salvaguardia e valorizzazione del suo paesaggio. Agendo in tal modo potremo recuperare e rivitalizzare diversi immobili ancora abbandonati».

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