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Il comune di Matera

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MATERA – Un peso da quasi 45 milioni di euro grava sul Comune di Matera insieme a 202 procedimenti giudiziari pendenti che sono in grado di poter mettere in pericolo l’equilibrio economico dell’Amministrazione. È questo il dato che emerge da un documento del 24 settembre scorso dei revisori dei conti che hanno accertato come si ferma di poco sotto i 45 milioni di euro la cifra dei debiti potenziali da contenziosi in corso che il Comune di Matera potrebbe dover pagare nei prossimi anni.

La presa di posizione dei revisori dei conti segue ad una nota del settore avvocatura del Comune del 18 settembre che fa uno schema dettagliato di ricognizione dell’intero contenzioso pendente.

«Il collegio dei revisori dei conti prende atto che la sommatoria dei giudizi pendenti» si legge nella relazione, «innanzi alle varie autorità giudiziarie è tale da poter compromettere gli equilibri di bilancio annuali e pluriennali del Comune di Matera. Anche se è pur vero che queste cifre non sono ad oggi debitoria reale il Collegio vista l’entità della somma sproporzionata rispetto al fondo accantonato consiglia ai soggetti interessati di provvedere assolutamente all’accantonamento di ogni somma possibile derivante da avanzo libero di amministrazione al fondo rischi spese legali» si legge nel verbale dei revisori dei conti che verificano l’esistenza di 202 procedimenti totali.

Venti di fronte al giudice di pace per poco più di 95mila euro di stima complessiva, 104 dinanzi ai vari tribunali per un ammontare stimato superiore ai 23 milioni di euro, 52 di fronte alla Corte d’appello per poco più di 15 milioni di euro e poco più di cinque milioni dinanzi alla suprema corte. Oltre ad una quindicina di giudizi dinanzi al Consiglio di stato il cui esito non è quantificabile e lascia pensare che la fonte di rischio per l’Amministrazione porti a superare di gran lungo i 45 milioni di euro.

Ma a far riflettere sono ad esempio i 15 milioni di euro di giudizi pendenti di fronte alla corte d’appello cioè prossimi ad una sentenza esecutiva che se dovessero colpire contemporaneamente anche solo per una gran parte l’amministrazione rischierebbero di creare un grave problema ai conti pubblici e al bilancio. Per non parlare poi dell’enorme mole di contenziosi nei tribunali che hanno però una tempestica medio lunga che potrebbe permettere all’Amministrazione di poter evitare che tutte queste cause e eventuali soccombenze possano arrivare contemporaneamente.

Altro elemento valutato all’interno della relazione dei revisori dei conti è che «il 5 agosto nella seduta del Consiglio comunale vi era il riconoscimento di 7 debiti fuori bilancio (quelli visibili nella tabella in basso per oltre 2,2 milioni di euro, ndr) derivanti da sentenze esecutive che il Consiglio non ha riconosciuto per mancanza del numero legale al momento della discussione. Tutt questo comporterà certamente un aggravio di costi per l’ente in quanto i creditori hanno già iniziato o inizieranno le relative azioni esecutive a soddisfacimento delle loro pretese».

Ma c’è un altro aspetto che va considerato. L’Amministrazione comunale anche recentemente ha utilizzato l’avanzo di amministrazione almeno in parte per alcune esigenze che si sono via via presentate, ultima ad esempio quella che riguarda la Tari e un provvedimento di riduzione della stessa sulla bolletta di imprese e famiglie di una percentuale non inferiore al 35 per cento per la quale la giunta prima e il Consiglio poi con una deliberazione di pochi giorni prima del voto hanno deliberato facendo ricorso a circa 2,5 milioni di avanzo libero. «Il mancato riconoscimento dei debiti a parere di questo Consiglio implica una impossibilità all’utilizzo dell’avanzo libero di amministrazione destinato ad altre finalità». Oggi i revisori dei conti dicono che l’avanzo libero non poteva essere usato per altri scopi perché quei debiti non erano stati riconosciuti.

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