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Fabrizio Grauso s’è dimesso da capo di gabinetto del presidente Vito Bardi

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POTENZA – Un benservito a settimana. Il presidente Bardi incassa le seconde dimissioni in 14 giorni: se il 16 novembre Vincenzo Barile era andato via dall’unità di crisi regionale anti–covid in polemica sulla chiusura delle scuole inferiori decisa il giorno prima dal governatore, ieri è toccato a Fabrizio Grauso: il sito angeloma.it, confermando un’indiscrezione anticipata da Cronache Lucane qualche giorno fa, ha scritto che «il Capo di Gabinetto del Presidente Vito Bardi ha concluso la sua esperienza in via Anzio. Rientrato a Roma, è proprio nella Capitale che inizierà martedì 1° dicembre una sua nuova esperienza professionale dirigenziale presso un importante Ente nazionale. Per la sua successione – si legge sull’informatissimo portale lucano – ancora nulla di certo, ma pare che Bardi non escluda una soluzione interna, e che a prendere il posto di Grauso sia quindi un Dirigente già in servizio presso uno dei Dipartimenti della Giunta».

Grauso – nominato il 30 aprile 2019 da Bardi non senza polemiche per l’irritualità della procedura e il compenso da dg – ha un passato da collaboratore dell’allora governatore campano, Stefano Caldoro ma ha anche un passato in Ires-Cgil.

Angeloma.it annota che con lui salgono a sei i dirigenti che hanno lasciato, ciascuno per motivi diversi: oltre a Grauso, nei mesi scorsi si sono succedute le dimissioni del direttore generale Alberto Caivano (a maggio dal Dipartimento trasporti per uno scontro con l’assessore Merra sulla proroga delle concessioni balneari in scadenza a fine anno), del dirigente generale del Consiglio regionale Arturo Agostino (che pochi giorni prima aveva dichiarato decaduto quel rapporto fiduciario con il presidente del parlamentino lucano, il leghista Carmine Cicala) e della dirigente Assunta Palamone.

Qualche settimana fa era stato il turno del direttore generale della Regione Basilicata Maria Teresa Lavieri, che in un post social aveva scritto senza mezzi termini: «Avvisi pubblici e incarichi= spartonzie! All’atto pratico il merito passa in cavalleria». Lavieri con Palamone condivide anche la militanza nel piccolo ma combattivo sindacato Direr, già autore di numerosi esposti e denunce proprio su nomine e Palazzo.

Infine aveva fatto rumore – visto il ruolo da responsabile della piattaforma informatica regionale per la raccolta e l’elaborazione dei dati sulla pandemia in Basilicata – la scelta di Barile, che come detto aveva presentato le sue dimissioni lunedì 16, via posta elettronica certificata: non proprio uno strappo indolore per il radiologo dell’Asp, cooptato all’interno dell’unità di crisi regionale agli inizi di aprile, dopo le polemiche sulla gestione dell’emergenza sanitaria scatenate dal decesso di alcuni pazienti rimasti per giorni in attesa di un tampone.

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