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Sileo e Baldassarre cooptano a sostegno di Bardi i renziani Braia e Polese e l’ex M5s Giorgetti in un nuovo progetto politico per le elezioni regionali, di centro ma che guarda a destra

POTENZA – È il “Patto federativo di centro” tra due consiglieri regionali uscenti di maggioranza, i due renziani e un ex 5 stelle la risposta bardiana alla “lista dei fedeli” pronta a scendere in campo col centrosinistra alle elezioni regionali della prossima primavera.

Il battesimo del nuovo progetto politico è arrivato ieri mattina, 31 agosto 2023, con la diffusione di una nota congiunta a margine di un incontro tra i due consiglieri di maggioranza, Vincenzo Baldassarre (Idea) e Dina Sileo (Misto), e i tre della minoranza “responsabile”: Luca Braia (Iv), Mario Polese (Iv), e Gino Giorgetti. Gli stessi “responsabili” che già nei mesi scorsi erano intervenuti in più occasioni in soccorso del governatore Vito Bardi di fronte ai mal di pancia ricorrenti all’interno della sua risicata maggioranza, ridotta ad appena 11 consiglieri su 21. Pur rigettando in maniera sdegnata l’epiteto di “stampella”.

Nel testo diffuso alla stampa si fa riferimento a quanto accaduto parlando di «un percorso di condivisione istituzionale su diversi temi e diverse proposte, alcune delle quali, diventate leggi approvate dal Consiglio regionale». Quindi si spiega che «superata la fase di rodaggio, i cinque consiglieri hanno deciso, procedendo ad un cambio di passo, di iniziare il percorso di trasformazione di questa collaborazione istituzionale in un vero e proprio progetto politico di “Centro”: un’area moderata che intende fare tesoro dell’esperienza di questi mesi e tradurla in un’azione politica chiara in vista delle prossime elezioni regionali nel rispetto ed autonomia dei partiti che la compongono».

Baldassarre, Sileo, Braia, Polese e Giorgetti non danno indicazioni esplicite sulla scelta di campo che il nuovo progetto politico intende compiere in vista del voto. Anche se è evidente il favore accordato non tanto al centrodestra tout court, quanto al centrodestra del governatore uscente, Vito Bardi, alla ricerca spasmodica di sostenitori della sua candidatura a un secondo mandato. Vuoi per le incertezze che attraversano il suo partito, Forza Italia, dopo la morte di Silvio Berlusconi; vuoi per le tensioni irrisolte con la formazione ammiraglia della coalizione ridisegnata dalle ultime consultazioni elettorali, Fratelli d’Italia. Anche a causa della nomina di un ex meloniano come Baldassarre, e della clamorosa estromissione dei meloniani doc nella sfortunata giunta regionale rimasta in carica per due settimane a marzo dell’anno scorso.

Da capire, quindi, è che prospettive avrebbe un progetto politico simile se Lega e Fratelli d’Italia dovessero riuscire a ottenere per sé, come si auspica all’interno di entrambi i partiti, la designazione del candidato governatore. Per non “regalare” spazio nel prossimo Consiglio regionale a esponenti politici di non comprovata fedeltà come i due renziani Braia e Polese e l’ex 5 stelle Giorgetti, che nel 2019 ottennero, rispettivamente, 2.637, 3.668 e 3.042 preferenze, contro le 1.337 e le 1.995 di Baldassarre e Sileo. Spazio che in caso di vittoria del centrodestra potrebbe riempirsi di uno, o persino due seggi, in caso di exploit verso l’8%.

«L’invito al dialogo ed alla condivisione – prosegue ancora la nota di presentazione del “Patto federativo di centro” – è rivolto a tutti coloro i quali, partiti e forze civiche, si riconoscono in una sensibilità moderata e riformista e che pensano che il centro possa essere il motore di una visione nuova di Regione. Apertura che tende a rafforzare anche una azione istituzionale non strumentale indirizzata alla proposta e alla risoluzione di problemi concreti dei cittadini».

A riprova di queste buone intenzioni i 5 consiglieri ricordano le iniziative portate avanti all’interno del parlamentino lucano: «su tutte la legge regionale sull’oblio oncologico, che ora è in via definitiva di approvazione al Senato; quella sulla adozione, diffusione e promozione della dieta mediterranea; l’istituzione del “Premio musicale di parità”; la modifica alla legge regionale 7/1989 per la ripartizione dei fondi premiante per la tutela e l’assistenza degli invalidi».

«Altre proposte di legge, condivise, sono state protocollate ed attendono la discussione – insistono Baldassarre, Sileo, Braia, Polese e Giorgetti – come quella sullo “smart working”, utile a riportare in Basilicata i lucani che lavorano fuori regione, la transizione energetica e la cultura. Nelle prossime settimane verranno presentate, inoltre, nuove importanti proposte a cui i cinque consiglieri stanno lavorando».

A giugno aveva fatto molto parlare il ringraziamento rivolto dal neo governatore del Molise, Francesco Roberti (Forza Italia), a Matteo Renzi, per il generoso appoggio elettorale ricevuto in quei giorni nelle urne contro il candidato di Pd e Movimento 5 stelle. Appoggio che si era tradotto, infatti, in un’unica candidatura simbolica o quasi, quella del coordinatore provinciale di Italia Viva Donato D’Ambrosio, rimasto ben lontano dall’ingresso nel parlamentino di Campobasso.

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