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Da sinistra, i leader sindacali lucani Tortorelli (Uil), Mega (Cgil) e Cavallo (Cisl)

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I sindacati Cgil, Cisl e Uil replicano alla proposta del candidato governatore di Basilicata casa comune Angelo Chiorazzo: «Sì al confronto ma che sia vera concertazione, no a consultazioni formali con decisioni già prese»

POTENZA – Disponibili al confronto ma «serve una vera concertazione, non consultazioni formali con decisioni già prese». Replicano così i segretari generali lucani di Cgil, Cisl e Uil – Fernando Mega, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli – alla proposta del candidato governatore di Basilicata casa comune – sostenuto anche dalla maggioranza del Partito democratico – Angelo Chiorazzo. In una nota congiunta, le tre organizzazioni sindacali spiegano che «siamo disponibili a confrontarci con le forze politiche e con i candidati alle prossime elezioni regionali e siamo pronti ad aprire le porte delle nostre sedi sindacali per discutere concretamente delle grandi questioni che riguardano il lavoro, lo sviluppo e la coesione sociale».

Mega, Cavallo e Tortorelli aggiungono inoltre che «come metodo indichiamo l’opportunità che il confronto si tenga in una delle sedi di Cgil Cisl Uil e come merito indichiamo le questioni che unitariamente abbiamo posto in un’agenda di impegno e di iniziative per il 2024, in continuità con quanto fatto nel 2023: lavoro e lotta alla precarietà, salute dei cittadini, con attenzione particolare ai più fragili, aree interne e svantaggiate, giovani, divari di genere e generazionali, tutela di pensionati e anziani».

CHIORAZZO E SINDACATI, SI ALL’INCONTRO

I tre leader sindacali lucani tengono a sottolineare, in proposito, che «negli ultimi anni abbiamo più volte segnalato la mancanza in Basilicata di un corretto metodo di confronto, sia istituzionale che politico con le forze sociali della regione, in forma non episodica e soprattutto di autentica natura concertativa. Troppo spesso siamo stati chiamati a consultazioni formali con decisioni politico-amministrative già prese. Un deficit di democrazia e di concertazione sociale – evidenziano – che ha riguardato governi di differente colore e che ha avuto un peso fortemente negativo nelle dinamiche occupazionali, economiche e sociali che si sono registrate nelle ultime legislature».

Mega, Cavallo e Tortorelli, quindi, concludono: «Proprio per questo, ogni occasione di ascolto e confronto può segnare la svolta da noi fortemente auspicata, tanto più necessaria in vista della consultazione elettorale nella quale lavoratori e cittadini saranno chiamati ad esprimere il proprio voto». Tutto questo mentre, nel centrosinistra, si è ancora alla ricerca di una posizione unitaria dopo la rottura del tavolo delle scorse settimane. C’è attesa in particolare per un vertice romano che dovrebbe tenersi domani tra i responsabili nazionali e regionali di Partito democratico e Movimento 5 stelle.

SUL TAVOLO L’IPOTESI PRIMARIE

Sul tavolo anche l’ipotesi delle primarie per la scelta del candidato, anche se per i pentastellati si tratterebbe di una novità assoluta. Ancora aperta la partita anche nel centrodestra dove è tornata a rischio la ricandidatura del presidente uscente Vito Bardi, dopo lo strappo in Sardegna (altra regione al voto) di Fratelli d’Italia che ha rivendicato la candidatura di Truzzu, sindaco di Cagliari, a scapito dell’uscente leghista Solinas. Una scelta che autorevoli fonti romane di FdI danno per ormai definitiva, malgrado la Lega in Sardegna continui a insistere sulla ricandidatura del governatore uscente. Una situazione che rischia di mettere in forte discussione anche la candidatura di Bardi, che potrebbe essere “sacrificato”, con la cessione dell’investitura alla Lega e, in particolare, a Pasquale Pepe.

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