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POTENZA – Da qualche settimana in tutta la città sono in corso i lavori per il rifacimento dell’asfalto. Lavori a lungo attesi e fortemente apprezzati laddove sono già terminati: la città aveva decisamente bisogno di strade nuove, ridotta com’era a un colabrodo.
Detto questo, però, dei problemi ci sono. E si tratta di problemi organizzative, come segnalato da alcuni cittadini nei giorni scorsi.


I lavori – per i quali non c’è una comunicazione efficace e puntale, ma soprattutto anticipata – hanno portato a nuove multe ma, soprattutto, a rimozioni forzate con relativo poi pagamento ai depositi autorizzati.
Significativo il racconto di una cittadina sulla pagina Fb “Potenza denuncia”: «Parto di mattina molto presto. Era lunedì 26 luglio. Lascio come spesso mi capita la mia auto parcheggiata lungo la strada, viale Marconi. Rientro il 29 mattina e la mia quattro ruote non c’è più: rimossa.

Perché un’ordinanza comunale emessa il 19 luglio è stata affissa su foglio A4 è appiccicata su muri, cartelli stradali, e pedonali – così mi hanno detto i solerti vigili – solo il 27 mattina per diventare operativa 48 ore dopo. Così chi è partito per una settimana, un mese o giù di lì non saprà mai se non al suo ritorno che i solerti vigili gli hanno rimosso l’auto e ovviamente comminato la multa per divieto di sosta. Ma poi dal sabato 30 i lavori sono interrotti.

Operai nemmeno l’ombra da 5 giorni e l’ordinanza svetta sbrindellata e svolazzante sui muri, sui pedonali sui cartelli. Come l’insegna della banda degli ignavi danteschi. E noi possessori di auto – peraltro già pelati e multati nel frattempo che facciamo? Chiedo ai solerti vigili: “c’è l’ordinanza con divieto di sosta fino a fine lavori”. Ok ma questi lavori adesso sono fermi. La macchina la possiamo parcheggiare o arrivate di nuovo con i solerti carrattrezzi ed il solerte blocchetto di multe? “Non siamo tenuti a sapere questo”».


Una situazione che si ripete spesso in occasione dei lavori ma, poiché siamo in periodo di ferie, una comunicazione più efficace sarebbe gradita.

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