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Giambattista Mazzei presidente della Lega Consumatori di Basilicata

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L’istituto è pronto a risarcire solo il 15%. La dura reazione del presidente Mazzei: «Non basta ammettere le colpe offrendo pochi spiccioli»

MATERA – «Quella di Veneto Banca è una proposta irricevibile». Non usa mezzi termini, Giambattista Mazzei, il presidente della Lega Consumatori di Basilicata, per bocciare il piano transattivo, illustrato a gennaio agli azionisti di Veneto Banca, vittime della truffa dei titoli tossici emessi in Basilicata dalla partner BancApulia. Un indennizzo forfettario ed onnicomprensivo pari al 15% (in media 9 euro ad azione) della perdita teorica sofferta, in conseguenza degli acquisti di azioni Veneto Banca (al netto delle vendite effettuate e dei dividendi percepiti), avvenuti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2016, presso una qualsiasi banca del Gruppo, compresa la BancApulia che ha operato in Basilicata.

Un’operazione di ricapitalizzazione dell’Istituto di credito, consumata sulla pelle dei piccoli e medi risparmiatori, indotti ad acquistare titoli non quotati in Borsa, pezzi di carta senza valore.

«Lega Consumatori Basilicata – spiega Mazzei – non consiglierà mai ai risparmiatori danneggiati di accettare un’offerta così miserabile, che va a creare condizioni diverse rispetto ai risparmiatori delle 4 banche risolte dello scorso anno (Etruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marche) e, nello stesso tempo, va a minare alle fondamenta la residua fiducia dei risparmiatori italiani, dando vita ad un pericoloso precedente. Avallare in qualche modo questa ipotesi sarebbe come dire: continuate pure a gestire male le banche, tanto i risparmiatori hanno l’anello al naso. La soluzione a questa vicenda non è quella ipotizzata dal Cda di lunedì 9 gennaio 2017, ma deve essere necessariamente una soluzione politica nella quale Veneto Banca faccia ricorso al Fondo messo a disposizione dal Governo per Mps per ristorare i risparmiatori nello stesso modo in cui verrà fatto per i clienti di Mps. Intervenga il Governo con un Fondo di solidarietà che tenga conto della tipologia di investitori, di risparmiatori, istituendo un tavolo con le Aacc per valutare caso per caso, distinguendo, tra chi ha investito il proprio Tfr, i risparmi di una vita per assicurare un futuro magari ad un figlio disabile, da chi possedendo milioni di euro potrebbe tranquillamente accettare di regalare alle banche quello che per loro sarebbe una mancia e non i risparmi di una vita. Occorre distinguere i gradi di educazione finanziaria dei vari clienti-soci per andare incontro alle perdite subite dalle fasce più deboli e meno informate della popolazione. Non capisco perché lo Stato interviene con miliardi di euro per salvare le banche e non mette nulla a disposizione per tutelare i risparmiatori impunemente traditi e massacrati dalle banche. Lo Stato come prevede la Costituzione deve tutelare il risparmio e non le banche. Non basta ammettere o confessare l’irregolarità dell’operato del management precedente per ritenersi assolti. Alla politica lucana, a partire dai sindaci dei Comuni interessati, alla Regione, al consiglio regionale – conclude Mazzei – chiediamo di sostenere le giuste richieste dei risparmiatori traditi e una commissione parlamentare d’inchiesta, impegnando il Governo ad attivare un Fondo di solidarietà che tenga conto della diversa tipologia di risparmiatori».

Intanto, oggi nella sala consiliare del Comune di Melfi alle ore 17 si terrà un incontro sul «Risparmio tradito: il caso Bancapulia e Veneto  Banca in Basilicata», promosso proprio dalla Lega Consumatori.

 

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