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Il parco

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PANCHINE rotte, alberi secchi e pericolanti, sentieri invasi dalla vegetazione, rifiuti sparsi qua e là e poi il ruscello di uno strano colore scuro.
Ora non sappiamo se è così per il maltempo (ci siamo stati ieri e piovigginava), ma per togliersi ogni dubbio sarebbe il caso di far analizzare quelle acque.

Anche perché al netto del degrado evidente che si registra in questo periodo (speriamo ancora per poco grazie all’associazione “Fuorisentiero” – leggere articolo principale) il Parco di Sant’Antonio La Macchia è un’area verde della città che va rilanciata.

Il Comune di Potenza nei mesi scorsi aveva presentato alla Regione un progetto per il suo rilancio. Potevano arrivare 500.000 euro per un restyling completo dell’area verde.
Purtroppo il progetto candidato nell’ambito del Fesr è il primo degli esclusi.

Su 70 comuni, quello di Potenza è arrivato tredicesimo. Solo 12 infatti potevano accedere al finanziamento.
L’obiettivo del progetto presentato dal Comune era quello di recuperare la storia di quest’area con la sua natura e renderlo accessibile e fruibile alla popolazione.

L’idea portata avanti dall’amministrazione comunale prevedeva l’installazione di casette per gli uccelli con relativi percorsi per il birdwatching.
Inoltre sarebbero state create delle aule naturali per fare delle lezioni sull’ambiente.

Era stata pensata anche un’area che potesse fare anche da attrattore per gli spettacoli con la possibilità di creare eventi attraverso dei balconi naturali.
Insomma dare al luogo la sua originale bellezza senza impattare sulla natura.

Nel progetto infine vi era la possibilità di realizzare un parco avventura in modo che anche i bambini potessero avere il loro spazio.

Il progetto al momento è accantonato. Anche se non è tutto perduto. «Il ministro Carfagna da quanto ci risulta – ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Potenza, Alessandro Galella – avrebbe comunicato alla Regione che ci sono dei fondi europei Fesr che non sono stati utilizzati dal Mezzogiorno. Qualora la Regione decidesse di investirli su progetti già presentati come quello nostro sul Parco, non è escluso che possa andare a finanziamento».

Insomma se da una parte c’è una volontà politica per il rilancio, dall’altro il dinamismo associativo può supplire e dare ai potentini quel luogo che tra gli anni ‘70 e ‘80 era era meta per la classica scampagnata fuoriporta dove portare i bambini a giocare e dove poter respirare aria buona.

Da più di un decennio il Parco di Sant’Antonio La Macchia è nel completo degrado. Ora qualcosa si muove nella speranza che l’area torni a essere il polmone verde della città.

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