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POTENZA – Affermazioni offensive, «aggravate dall’incitamento all’odio», che «superano il limite della libertà di manifestazione del pensiero, del diritto di critica, e del diritto all’informazione», creando «un grave pregiudizio all’immagine, al prestigio e alla reputazione» del Comune di Potenza.

Sono queste le motivazioni per cui la giunta comunale ha autorizzato il sindaco, Mario Guarente, a proporre «formale atto di denuncia-querela» nei confronti di Ornella Mariani, opinionista e attivista no vax di Benevento, con un discreto seguito tra televisioni locali e Youtube. Al centro della contesa resta il discorso anti-potentino pronunciato da Mariani in occasione di un evento che la delibera di giunta comunale non esita a definire «negazionista». Discorso ripreso in un video amatoriale, e poi diffusosi in rete, in cui l’opinionista invoca «una marcia su Potenza», definita «città di merda», per aver dato i natali al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, al commissario straordinanrio del governo per l’emergenza sanitaria, Francesco Figliuolo, e soprattutto all’odiato ministro della Sanità, Roberto Speranza. «Facciamola su Potenza una marcia che da Nord scenda a Sud ed espella questo ciarpame». Queste le parole incriminate trascritte nell’atto della giunta comunale.

Guarente, stando al mandato ricevuto dai suoi assessori, dovrà avvalersi di uno degli avvocati dell’ufficio legale del Comune per proporre la querela: «per diffamazione – e per gli eventuali altri reati di analoga e maggiore gravità che la competente autorità giudiziaria dovesse ravvisare nei fatti narrati». Inoltre, in caso di richiesta di rinvio a giudizio, la delibera preannuncia l’intenzione dell’amministrazione di costituirsi come parte civile per ottenere un ristoro economico da Mariani per i danni sofferti dalla città. Anche per effetto dell’«ampia risonanza mediatica» avuta dalla vicenda. A ottobre, infatti, era già intervenuto l’assessore comunale al Turismo, Alessandro Galella, chiedendo le scuse dell’opinionista «per le sue parole estremamente offensive nei confronti della nostra città».   Galella aveva parlato di una posizione «oltraggiosa» e di una mancanza di rispetto intollerabile «a una comunità e all’istituzione che la rappresenta, il Comune appunto».

Ma a stretto giro era arrivata una replica di Mariani tutt’altro che conciliante. Con un video diffuso in rete in cui parlava di frasi decontestualizzate e preannunciava, a sua volta, l’intenzione di presentare querela contro chi aveva reagito alla sua invettiva, soprattutto sui social network, rivolgendole insulti e offese di vario genere. «Potenza gode di tutta la mia stima per quello che riguarda la comunità di gente per bene». Queste le parole della replica dell’opinionista sannita.

«Il resto è nella storia. Non è un mio problema che la signora Lamorgese sia nata a Potenza. Non è un mio problema che il generale Figliuolo sia nato a Potenza. Non è un mio problema che Roberto Speranza, quello della tachipirina e della vigile attesa, e denunciato per strage, dicono, colposa, io direi altro… è di Potenza. Il problema ve lo dovete porre voi potentini. Non è infine neanche un mio problema che l’assassinio di una giovane innocente, Elisa Claps, alla cui memoria mi inchino, sia stato custodito dalla omertà anche delle istituzioni ecclesiastiche nella città di Potenza». «Amici, fate chiarezza». Conclude Mariani. «La verità esige coraggio, ma soprattutto onestà. Se vi manca è un vostro problema anche quello».

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