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I sindacalisti di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil ieri davanti allo stabilimento Stellantis di Melfi

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Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil riuniti in sciopero davanti agli stabilimenti della Stellantis per salvare il destino della fabbrica, dei suoi lavoratori e delle migliaia di addetti del suo indotto, nell’area industriale di Melfi.

POTENZA – Tutti insieme, come non si vedeva da tempo, per lanciare la vertenza dei metalmeccanici e più in particolare per lo stabilimento Stellantis di Melfi e della sua area industriale. Ieri un volantinaggio davanti alla fabbrica di auto durante il cambio turno, oggi assemblee nell’azienda per fare il punto della situazione e, soprattutto, ribadire «la centralità del lavoro» che è alla base dello sciopero di quattro ore proclamato per lunedì prossimo, 10 luglio. Tutti insieme, appunto – Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil -, per sollecitare innanzitutto «iniziative urgenti» per salvare il destino di Stellantis, dei suoi lavoratori e delle migliaia i addetti del suo indotto, nell’area industriale di Melfi.

Davanti ai cancelli di Stellantis, gli esponenti sindacali regionali – Giorgia Calamita, per la Fiom Cgil, Gerardo Evangelista (Fim Cisl) e Marco Lomio (Uilm Uil), hanno spiegato il senso della mobilitazione e dello stop di quattro ore in programma lunedì e lanciato ancora una volta un appello anche alle istituzioni, regionali e locali, oltre che alla politica in generale, per «portare avanti insieme la battaglia a sostegno della vertenza Stellantis».

Con lo sciopero unitario di lunedì, che coinvolgerà tutti gli stabilimenti dei metalmeccanici del Centro Sud, i sindacati confederali «chiedono al governo nazionale il rilancio industriale, l’occupazione e gli investimenti per una transizione che sia sostenibile e per risolvere le crisi aperte. Il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica – spiegano i sindacati – è da sempre centrale per l’economia del nostro Paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo».

Stellantis, sciopero accompagnato da presidi e manifestazioni

Lo sciopero di quattro ore sarà accompagnato da presidi e manifestazioni in tutta l’area centro-meridionale, mentre nelle regioni settentrionali la protesta sarà anticipata a venerdì 7 luglio. In Basilicata, in particolare, lunedì prossimo, alle ore 10, è previsto un presidio delle lavoratici e dei lavoratori del comparto metalmeccanico davanti alla sede della Regione Basilicata, a Potenza, in via Verrastro.

Il punto nodale della vertenza dei metalmeccanici lucani è senza dubbio quello del destino di Stellantis e dell’automotive, che ha visto ridursi drasticamente il numero dei lavoratori negli ultimi anni. Quello che era lo stabilimento più grande delle auto è sceso ormai sotto la soglia delle seimila unità, molti sono i cosiddetti “trasfertisti” (inviati in altri stabilimenti), mentre continuano a essere sostenute le incentivazioni per le uscite anticipate dal lavoro. Situazione ripetutamente denunciate da tutte le organizzazioni sindacali, oltre che da diversi esponenti politici.

Futuro della Stellantis: la lettera aperta dei sindacati

Di recente, alla vigilia di un incontro tra il presidente della Regione, Vito Bardi, e il ministro Adolfo Urso, i sindacati hanno inviato anche una lettera aperta. Quattro le questioni poste sul tappeto, a cominciare dalla necessità che, rispetto alla messa in produzione di quattro vetture completamente elettriche, le linee produttive di Melfi vengano ampliate “con ulteriori modelli da produrre a Melfi al fine di aumentare la capacità produttiva che possa garantire il più possibile i livelli occupazionali; le future commesse vanno garantite alle aziende dell’indotto di Melfi per tutelare l’occupazione; per i lavoratori della logistica vanno garantiti processi di riqualificazione anche di nuove attività; strumenti straordinari di ammortizzatori sociali e norme che possano aiutare i lavoratori, con età avanzata, a collegarsi alla pensione.

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