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POTENZA – Già eletti i primi 6 sindaci, in altrettanti comuni dove c’era una sola lista in corsa, e la sfida si giocava col quorum necessario alla validità della consultazione. Ma negli altri 20 centri lucani chiamati alle urne le presenze nei seggi non decollano. Così in attesa del dato definitivo di oggi alle 15, l’affluenza del 31,52% registrata alle 19 – rispetto a una media nazionale del 33,18% – piazza la Basilicata in fondo alla classifica del voto nelle regioni.
Sono questi i dati principali delle prime 24 ore della tornata 2021 di elezioni amministrative in terra lucana.


A conquistare la fascia tricolore con mezza giornata di anticipo sono stati tre sindaci uscenti a caccia del bis: Fiorella Pompa a Ginestra, Antonio Imperatrice a Grumento Nova, e Luigi De Lorenzo ad Aliano. Più altrettanti debuttanti: Giovanni Tempone a Sarconi, Luigi Marotta a Tramutola e Nicola Terranova a Oliveto Lucano. A propiziare la loro elezione, scongiurando il rischio di commissariamento, sono state le normative anti-covid.


Oltre all’estensione su due giorni della durata della consultazione, infatti, in considerazione di un possibile afflusso inferiore alle urne è stato abbassato dal 50% al 40% degli aventi diritto al voto il quorum per la validità della consultazione previsto nei centri dove risulta ammessa alla competizione una sola lista. Con un’ulteriore ribasso del quorum di validità legato al fatto che il numero degli aventi diritto verrà epurato, per la prima volta, di tutti i residenti che risultano iscritti anche all’anagrafe degli italiani all’estero. Un dato insignificante nei centri più grandi, che in quelli più piccoli, invece, può avere un peso percentuale notevole.


Poiché nei 6 comuni in questione il quorum richiesto risultava raggiunto già ieri in serata, quindi, poco dopo le 19 sono partiti gli auguri e i festeggiamenti per i sindaci in pectore. Senza neanche troppo rispetto per la scaramanzia.
Chi rischia ancora il commissariamento e il ritorno alle urne nel 2022, invece, sono i cittadini di San Chirico Raparo, dove la candidatura unica di Vincenzo Cirigliano non pare aver scaldato a sufficienza i cuori dei suoi compaesani.
A contendersi il record negativo dell’affluenza, però, c’è un altro comune del potentino, Cancellara. Nonostante le due liste in apparente competizione tra loro. Col sindaco uscente, il leghista Francesco Genzano, che non è mai parso realmente impensierito dai rivali della lista capeggiata da Gaetano Pepe e denominata, in maniera alquanto eloquente, “La civetta”.


L’affluenza era un dato atteso con molta curiosità anche a Melfi e Pisticci, che sono i due comuni lucani al voto con più di 15mila abitanti, dove si potrebbe tornare al voto tra 15 giorni per il ballottaggio tra i due candidati sindaci che tra ieri e oggi hanno raccolto più voti. Sempre che nessuno degli aspiranti alla fascia oggi collezioni il 50% più 1 dei voti validi espressi.


In questo senso i numeri della cittadina federiciana confermano la possibilità di una conta all’ultima scheda per capire se il candidato del centrodestra, Giuseppe Maglione, riuscirà a sbaragliare la concorrenza del democratico Luigi Simonetti e della 5 stelle Alessia Araneo o dovrà vedersela al secondo turno con uno di loro.
Diversa, invece, la situazione a Pisticci, dove con 4 candidati in corsa il ballottaggio pare quasi impossibile da evitare.

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