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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci

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POTENZA – Un appello al ministro della Salute, Orazio Schillaci, «ad intervenire il prima possibile». A lanciarlo è il portavoce dell’Unità di crisi sanitaria Basilicata, Michele Cataldi, in un lettera indirizzata al ministro e, per conoscenza, alla premier Giorgia Meloni e ai parlamentari eletti in Basilicata. Una lettera-appello inviata «con l’obiettivo di denunciare e risolvere – scrive Cataldi – la grave crisi sanitaria che ha colpito pesantemente le strutture sanitarie accreditate lucane e, conseguentemente, i cittadini della nostra Regione che, a causa della mala gestio burocratica, hanno visto il loro diritto alla salute venire compromesso gravemente».

Rispetto alla vicenda dei tetti di spesa e non solo, che si trascina da mesi, il protavoce dell’Unità di crisi spiega che «si sono palesati alcuni dei capitoli più bui del Ssr lucano. Al momento a nulla sono servite le migliaia di firme raccolte dai cittadini, il sostegno dell’intero Consiglio regionale (che più volte si è espresso all’unanimità sulla questione), così come le dichiarazioni basite degli onorevoli e dei senatori eletti in Basilicata; ma, soprattutto, la Giunta regionale, in particolar modo il suo presidente Vito Bardi e l’assessore Francesco Fanelli, sembrano essere completamente lontani e non in grado di gestire la situazione che, nel corso dei mesi (così come da noi previsto, dati alla mano, sin dall’inizio) è sempre più precipitata, contribuendo a peggiorare il quadro generale del Ssr lucano che, attualmente, sta facendo acqua da tutte le parti e rischia di affondare».

Cataldi informa poi il ministro Schillaci su quello che, a suo giudizio, ha generato questa «situazione catastrofica»: «Un mix letale di mala burocrazia e inadeguatezza istituzionale – scrive -, ovvero: disorganizzazione diffusa; mancato rispetto delle leggi e diritti negati; regno della cattiva gestione. Ed è per questo signor ministro che – prosegue -, nell’ascoltare la sua risposta all’interrogazione di Alleanza Verdi Sinistra del 12 aprile, ne abbiamo immediatamente apprezzato e condiviso i contenuti, commentandoli positivamente attraverso un nostro comunicato accolto sulle principali testate regionali della carta stampata e digitale, nel tentativo di spronare ulteriormente la Giunta della nostra Regione. Accogliamo pertanto con estremo favore le sue dichiarazioni – “Le lunghe attese e le rinunce dei cittadini sono il sintomo di un sistema che ha nelle sue cause la disorganizzazione ed è qui che interverremo”. – Ed è proprio l’intervento diretto del suo Ministero che noi auspichiamo e invochiamo per poter risolvere una situazione che non ha eguali nella storia di questo Ssr».

Il portavoce dell’Unità di crisi sottolinea «che sono centinaia di migliaia le prestazioni specialistiche inevase (dati che la stessa Regione aveva previsto nel proprio piano di recupero quasi totalmente inattuato), a fronte di una popolazione di poco più di mezzo milione di abitanti, senza contare poi, viste le liste di attesa (che dovremmo chiamare in modo più corretto “ritardi nelle diagnosi e nelle cure”), il numero imprecisato di cittadini che rinunciano addirittura a curarsi. Ebbene, come stanno rispondendo le istituzioni locali, a fronte di questa situazione catastrofica che vede vanificare completamente gli sforzi dei tanti operatori che con enorme sacrificio si sono messi a disposizione per garantire il diritto alla salute dei cittadini durante e dopo la pandemia? Come sta rispondendo la Giunta regionale e i vertici degli uffici regionali ai cittadini? Come stanno utilizzando gli ulteriori fondi messi a disposizione? La risposta è lapidaria: in nessun modo».

«Per questo le abbiamo scritto – spiega Cataldi -, non solo per esprimere il nostro apprezzamento sul suo lavoro, ma per richiedere un supplemento di attenzione e supporto da parte del suo ministero nei confronti della Regione Basilicata la cui attività istituzionale, in questo momento, è impaludata in modo “inaccettabile” in “ritardi, lungaggini e giri di parole”, una disorganizzazione diffusa le cui conseguenze stanno impattando in special modo sulle fasce più deboli della popolazione. (…) La ringrazio vivamente, a nome di tutta l’Unità di crisi sanitaria Basilicata, per la sua attenzione – conclude Cataldi -, rinnovando l’appello ad intervenire il prima possibile sulla questione. Noi restiamo a disposizione e saremo onorati se vorrà darci la soddisfazione di venire a conoscere direttamente le persone che in questo momento si stanno battendo per la propria sopravvivenza».

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