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Confcommercio-Federalberghi: 2.191 celebrazioni nel 2016, quoziente di nuzialità inferiore a Calabria e Campania ma sopra la media nazionale

Estate tempo di matrimoni e con il quoziente di nuzialità (matrimonio per mille residenti) pari a 3,8 (dato 2016) la Basilicata, con tutti i limiti degli indicatori demografici, si conferma “terra di nozze” o comunque superiore alla media nazionale (3,4), anche se lontana dai record di Calabria (4,4) e Campania (4,3).  I matrimoni celebrati sono stati 2.191, di cui 1.796 religiosi e 395 civili; 95 i matrimoni misti (tra uomini-donne  italiani e stranieri).  E’ la fotografia del “business matrimonio” scattata da Confcommercio-Federalberghi Potenza che ha rielaborato su scala regionale e provinciale i dati del Rapporto della Camera di Commercio di Milano.  Intanto le imprese lucane attive nei settori legati alla celebrazione delle nozze, al 31 dicembre 2017, sono 797 (il 2,2% in più in un anno) di cui 524 in provincia di Potenza  con l’incremento annuo più alto (2,5%); al primo posto le imprese di commercio di confezioni  da cerimonia (323), seguite da quelle di vendita di fiori e piante (182) e attività di riprese fotografiche (139). 

La prima novità per le nozze 2018 – sottolinea Michele Tropiano, Federalberghi-Confcommercio – è il calo degli invitati: fino a qualche anno fa gli sposi per ogni famiglia invitata potevano contare in media su 3 partecipanti al pranzo-cena nuziali, oggi la media scende a 1,2. Si conferma l’atteggiamento al risparmio e  in alcune aree della regione, come la Val d’Agri, i prezzi della cerimonia a tavola sono fermi già da qualche anno con una media tra 80-120 euro ad invitato. In altre aree la fascia oscilla tra i 100 sino ad un massimo di 140 euro. Ancora tra le tendenze che gli albergatori-ristoratori colgono in questa stagione estiva, prosegue la “fuga” verso strutture ricettive pugliesi, che assorbono un buon 25% delle cerimonie di sposi lucani e Campania che assorbe il 5%, con una ricerca più meticolosa di location prestigiose o comunque con locali attrezzati e alberghi dotati di piscina. Ancora poco diffusa da noi è la fornitura di pasti preparati (catering), con appena 4 imprese mono-specializzate, mentre si fa sempre più spasmodica la ricerca di menù fantasiosi, innovativi e creativi che – dice Tropiano – i nostri chef della Federazione regionale Cuochi sono in grado di realizzare senza mai rinunciare ai prodotti della tradizione e soprattutto a quelli tipici locali e di qualità.

Tra organizzazione di feste e cerimonie (wedding planner), confezionamento e vendita di abiti da sposa e da cerimonia, bomboniere, fiori, riprese fotografiche, catering per gli eventi e agenzie di incontri, si contano circa 83 mila imprese attive in Italia, con un giro d’affari che ammonta a circa 15 miliardi di euro a livello nazionale e 2-300 milioni di euro in regione. E il settore del “wedding” cresce del 2% circa in un anno. I settori legati alla celebrazione di matrimoni in Italia. Crescono di più l’organizzazione di feste e cerimonie, tra cui i wedding planner, (+9,6% in un anno, 1.655 imprese attive) e i catering per eventi (+9,1%, 1.255 attività). Ruotano attorno alla celebrazione della cerimonia anche più di 22 mila imprese di confezione di “altro abbigliamento esterno”, tra cui abiti da sposa e cerimonia, (+2,1%), 30.564 attività di commercio al dettaglio di confezioni per adulti (+4,3%), oltre 14 mila negozi al dettaglio di fiori e piante e 1.318 di bomboniere, 11 mila attività di riprese fotografiche e 235 agenzie matrimoniali e d’incontro. La Campania è la regione che spicca per numero di imprese: sono 11.454 le attività, “specializzate” soprattutto nelle vendite di abiti su misura e bomboniere. La Lombardia, al secondo posto, conta 10.636 imprese ma è prima per fotografi e al terzo posto c’è il Lazio (8.289). Crescono anche i matrimoni misti tra italiani e stranieri, +6,7% in un anno, sono stati circa 19 mila nel 2016, vale a dire 1 su 10 tra tutti i matrimoni celebrati in Italia.

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