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POTENZA – La Minsait Italia, società del colosso spagnolo Indra, leader internazionale della consulenza tecnologica, entra in pianta stabile in Basilicata acquisendo il 70% della Smartpaper di Pasquale Carrano e Michele Di Trana. Nell’operazione entrano a far parte, al 100%, anche le consociate Smartest e Baltik, che pur avendo sede a Castelfranco Veneto e a Liepaja in Lettonia, fanno capo ai due imprenditori potentini.

E’ un colpo di scena che ha un peso importante nella storia economica e manageriale della nostra piccola regione e rappresenta un evidente salto di qualità non solo per la florida realtà creata a Sant’Angelo le Fratte, quanto anche per la Basilicata stessa che in un settore di assoluta espansione, come quello della pianificazione, progettazione e gestione dei sistemi informatici diventa un punto di riferimento a livello europeo.

La Smartpaper, che con i suoi oltre 1000 dipendenti e l’intesa pluriennale per la gestione dati dell’Enel, è ormai la numero uno italiana (basti pensare che la previsione del fatturato per il 2021 è di 40 milioni di euro) per metodi e tecnologie per l’archiviazione, la trasmissione e l’elaborazione di dati e informazioni, utilizzate sia nel pubblico che nel privato, allargherà quindi il suo giro di operatività, potendo promuovere l’immagine lucana in una proiezione internazionale, tra Europa e America Latina.

La partnership rappresenterà un punto focale, quindi, nel settore della innovazione tecnologica, anche per le prospettive della regione.

La Indra – che solo per la cronaca conta 40mila dipendenti – con la Misait ha scelto quindi la Smartpaper e la Basilicata come proprio centro di competenza in Europa nelle attività di esternalizzazione dei processi aziendali secondari.

Non si tratta di una dismissione o, peggio, dell’ennesima svendita al colosso straniero di una realtà “fatta in casa”, come è accaduto in passato per altri tipi di produzione: la governance, per i prossimi tre anni, resterà quella lucana, mentre nel consiglio di amministrazione entreranno tre membri di Indra, tra cui il futuro ad Pedro Garcia, direttore di Minsait Italia.

E questo diventa un ulteriore passaggio di garanzia per tutti, in primisi i lavoratori, visto che la gestione esecutiva garantirà la continuità del modello, della struttura e del marchio, e rafforzerà l’impegno per la crescita dell’occupazione sui territori nei quali sono radicate le realtà produttive.

LA FORZA DELLA SMART – Alla base di questo investimento non si può prescindere dall’importanza della forza lavoro. In questi 20 anni di attività, partendo dal basso, l’azienda di Carrano e Di Trana ha saputo formare e perfezionare un numero altissimo di dipendenti e si è creata una base fondamentale di conoscenza ed esperienza nel settore che è stato certamente fondamentale per raggiungere questi prestigiosi traguardi. Dopo tutto, ai loro dipendenti, i due manager hanno voluto sottolineare proprio l’importanza e la crescita della forza lavoro, alla quale hanno già garantito sul futuro: «Nella nostra azienda sono presenti valori e competenze che sapranno proiettarci in questi nuovi contesti di mercato e renderanno ancora più solide le nostre prospettive».

Siamo certi che Minsait Italia non disperderà questa forza, anche per l’intenzione manifesta di rafforzare la propria posizione nel mercato italiano, dove conta già oltre 1.200 professionisti. Si raggiungerà in pratica un piccolo record di 2200 dipendenti, quasi per intero collocati al Sud dove ci saranno cinque sedi operative.

CARRANO E DI TRANA – «Siamo convinti che unire le nostre forze alle loro ci consentirà di cogliere le opportunità che emergeranno con la ripresa e così di continuare a svilupparci e progredire. Passo dopo passo, con ottimismo, dedizione e spirito di squadra siamo giunti fin qua, pronti per nuove sfide» hanno affermato Michele Di Trana e Pasquale Carrano.

I SINDACATI – «La scelta della multinazionale spagnola Indra di acquisire SmartTest e SmartPaper, “fiore all’occhiello” dell’imprenditoria lucana ad alta tecnologia, apre un nuovo scenario che vedrà il sindacato svolgere un ruolo non solo di vigilanza per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ma anche e soprattutto sul suo futuro» hanno detto i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Basilicata Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli. «È necessario però che, in questa fase la politica locale assuma un ruolo attivo all’interno di modifiche così importanti degli asset produttivi che riguardano settori nevralgici per lo sviluppo della regione. L’arrivo in Basilicata di un player così importante e la garanzia espressa dell’attuale proprietà circa la governance dell’azienda nel prossimo futuro, deve essere utilizzato per dare risposte certe rispetto all’infrastrutturazione digitale del territorio che, nel caso di specie, rappresenta un potente vettore di sviluppo».

Cgil, Cisl, Uil «si riservano di esprimere un giudizio quando sarà possibile misurare concretamente, in termine di attività aggiuntive per gli stabilimenti Lucani, gli effetti della nuova compagine societaria. Ad ogni modo diventa indispensabile verificare il piano industriale, che l’azienda presenterà nei prossimi mesi, che a nostro avviso dovrà essere declinato nell’ottica di investimenti e sviluppo in ricerca, innovazione, competenze e occupazione per gli stabilimenti lucani», concludono. A breve saranno convocate le assemblee dei lavoratori».

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