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Un momento della partita

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POTENZA 2
CERIGNOLA 2

POTENZA (3-4-1-2): Gasparini 6,5; Armini sv (19’pt Verrengia 6) Sbraga 6 Hristov 5,5; Hadziosmanovic 5 (1’st Gyamfi 6) Saporiti 6 Steffè 5 (13’st Schiattarella 6,5) Pace 5,5 (1’st Volpe 7,5); Di Grazia 6; Asencio 4,5 (30’st Gagliano 6) Caturano 6,5. A disp. Alastra, Galiano, Maddaloni, Rossetti, Prezioso, Mata. All. Lerda 5,5

CERIGNOLA (4-3-2-1): Krapikas 7; Rizzo 5,5 (12’st Tentardini 6) Martinelli 6 Ligi 6 Russo 5,5; Tascone 6 Bianco 6,5 (26’st Vitale 5,5) Ruggiero 6; D’Ausilio 6 (43’st Leonetti sv) D’Andrea 6,5; Malcore 7 (43’st Sosa sv). A disp. Fares, Trezza, Allegrini, Coccia, Bezzon, Gonnelli, Vitale, De Luca, Carnevale, Neglia. All. Tisci 6

ARBITRO: Cavaliere di Paola 6
Guardalinee: Pedone e Cerilli
Quarto uomo: Costa
MARCATORI: 21’pt Malcore (C), 6’st D’Andrea (C), 19’st Caturano (P), 31’st Volpe (P)
AMMONITI: Sbraga (P), Hristov (P), Saporiti (P), Volpe (P), Schiattarella (P), Gagliano (P)
NOTE: spettatori 2.300 per un incasso di 23 mila euro. Ang. 12-4. Rec. 2’pt, 7’st

Il cuore oltre l’ostacolo di un’ora pessima, al termine della quale il Cerignola vinceva 2-0. Volpe Caturano e Schiattarella trasformano l’ultima mezzora di gioco, al punto che il Potenza sfiora anche la clamorosa rimonta.

I due assenti di Picerno, Armini e Saporiti, sono in campo, ma manca Candellori, per cui in mezzo al campo (con Schiattarella in panchina, ma non arruolabile dal 1′) rientra Steffè dall’inizio.

La novità è l’esordio dal primo minuto di Pace, che va a sinistra e sostituisce di fatto Gyamfi, con Hadziosmanovic dirottato sul versante opposto. E in difesa, vista l’assenza per infortunio di Monaco, c’è Hristov, con Sbraga e, appunto, Armini.

In attacco Di Grazia in appoggio a Caturano e Asencio. Rispetto alle previsioni della vigilia, in casa Cerignola, la formazione è la stessa che ha battuto il Catania, con l’unica eccezione di Bianco al posto dell’ex Coccia.

Ambiente surreale al Viviani, con il silenzio assordante dell’intero stadio e lo striscione “Questa è la curva che vi meritate” indirizzato inevitabilmente ai calciatori dopo la figuraccia nel derby col Picerno. Silenzio interrotto dai tiri, fuori di poco, di Steffè al 12′, e di Di Grazia un minuto dopo. Gasparini deve deviare però un tiro al volo di Malcore (14′) che è la reazione dei foggiani ai due tentativi dei padroni di casa. Portiere ospite in auge trenta secondi dopo, sulla girata di Caturano (assist di Pace), con deviazione in angolo, e sul tiro al volo di Sbraga, bloccato a terra.

Partita che si accende, ma ad andare avanti è il Cerignola che passa con Malcore (21′) dopo una dormita del reparto difensivo che si perde Bianco (sponda aerea tra Hadziosmanovic e Steffè) per l’assist più agevole per il centravanti al secondo gol di fila.
Una mazzata che tramortisce il Potenza, incapace di reagire e vicino alla seconda capitolazione al 34′ con D’Ausilio lanciato da Malcore a tu per tu con Gasparini, che ci mette una pezza. E poi su un tiro cross di D’Andrea che taglia l’area in due Malcore non arriva di un soffio per il 2-0. Ripresa con cambio sugli esterni, ma Lerda continua a tenere dentro Asencio. Oltretutto perdendo clamorosamente di equilibrio.

E il 2-0 è logica conseguenza, su angolo a favore la ripartenza del Cerignola è devastante e D’Andrea batte Gasparini in uscita (6′).

Gara chiusa e contestazione al Viviani all’indirizzo di tutti, calciatori e direttore sportivo compreso. Cerignola che gioca in scioltezza e Potenza non pervenuto nella ripresa e in confusione totale, almeno fino alla rete in mischia di Caturano che riapre il match, dopo il colpo di testa di Volpe.

Il napoletano, inspiegabilmente in naftalina per tre partite toglie le castagne dal fuoco a Lerda inventandosi letteralmente il gol del 2-2 con una prodezza dai venti metri e sfera all’incrocio dei pali. Poi è Krapiskas su Saporiti a negare la rimonta rossoblu, quando il Cerignola accusa il colpo del pareggio. Ancora Caturano, di testa, va ad un passo dal terzo gol, con Caturano che coglie una clamorosa traversa da due passi (42′). Sarebbe stato il massimo, soprattutto per quanto visto fino al 60′.

Ma i fischi sonori restano tutti e la contestazione monta anche dopo un 2-2 strappato coi denti

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