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Foto di gruppo nella cucina del ristorante di Tropiano

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Segnali di ripresa in Basilicata dopo il crollo nella ristorazione, il 28 aprile Giornata nazionale promossa da Fipe e Confcommercio

POTENZA – Fipe-Confcommercio ha promosso la Giornata della Ristorazione che si terrà il 28 aprile prossimo. L’obiettivo è riunire ristoratori di ogni livello per celebrare insieme un tema fondamentale per tutto il mondo della ristorazione: l’ospitalità.

«Un’iniziativa popolare, inclusiva, solidale e profondamente etica – sottolinea Fipe – che ha come obiettivo primario quello di invitare tutti gli italiani a celebrare la condivisione di un rinnovato sentimento di comunità. Il pane – sottolinea Michele Tropiano, vice presidente Confcommercio Potenza – sarà l’ingrediente base, simbolo per eccellenza della condivisione a tavola e ben rappresenta i valori che il nostro settore continua a portare in alto: accoglienza, ospitalità, socialità e buon vivere».

Al ristorante di Tropiano (Kiris Hotel Viggiano) saranno proposti ben tre piatti con l’utilizzo del pane: crostone di pane con fonduta canestrato di Moliterno, ferricelli alla viggianese mollicati con cruski, dolce di pane. «La Ristorazione – sottolinea lo chef Giuseppe Gangiarulo – non è fashion ma cultura e rimane intersezione tra filiere essenziali e sostanziali del Made in Italy e stile di vita delle comunità e il suo racconto contribuisce a dare un punto di riferimento più solido all’economia del Paese».

RISTORAZIONE, SEGNALI DI RIPRESA IN BASILICATA

La Giornata sarà occasione per sottolineare il ruolo delle imprese della ristorazione in termini di valore aggiunto e di occupazione, ma anche di accoglienza e benessere sia per i turisti sia per i residenti. In occasione della Giornata, il Centro Studi Confcommercio Potenza diffonde i dati del Rapporto Annuale Ristorazione di Fipe-Confcommercio. Intanto la fotografia del comparto pubblici esercizi in Basilicata: al 2022 le imprese di servizi di ristorazione nella nostra regione sono 2.862 (72 in meno del 2021), con al primo posto le ditte individuali (59,4%) seguite da società di capitale (21,4%) e da società di persone (16,8%). I ristoranti in attività sono 1466 (25 in meno in un anno), anche in questo caso con al primo posto le ditte individuali (54,9%) seguite però da società di persone (25%) e poi da quelle di capitale (18,3%).

Significativa la presenza in città e comuni dei bar: 1349 (meno 47) con nettissima prevalenza per le ditte individuali (65,6%) con società di capitale al 17,1% e di persone al 15,3%. Poco meno di un terzo dei ristoranti è gestito da imprese femminili e quelle giovanili sono il 13% a conferma del ricambio di genere e generazionale che va avanti da qualche anno all’insegna dell’offerta di cucina innovativa. Alcuni trend accelerati dalla pandemia, come il fenomeno del delivery si sta consolidando anche da noi, sia pure più lentamente del resto d’Italia.

RISTORAZIONE IN BASILICATA: I SEGNI DELLA RIPRESA NELLE TENDENZE DEI CONSUMI

Il ricorso più diffuso è la consegna della pizza a casa, non certo del pasto, se non in occasioni di eventi speciali e festivi. Ancora tendenze positive sui consumi. Sebbene ancora inferiore rispetto ai livelli del 2019 di 4 punti percentuali a valori correnti, la spesa delle famiglie nella ristorazione è risalita, avvicinandosi a quella del periodo pre-Covid, mentre il valore aggiunto del settore ha superato nel 2022 +18% rispetto all’anno precedente. Lo studio Fipe-Confcommercio, inoltre, sottolinea come la spinta inflattiva del settore sia stata più contenuta di quanto avvenuto a livello generale, con un incremento dei prezzi del 5% rispetto all’8,1% registrato per l’intera economia nel corso del 2022.

DIFFICOLTÀ PER LE IMPRESE PER GESTIRE I LISTINI

Un dato che rivela una certa difficoltà delle imprese nel gestire la fase di aggiustamento dei listini, dovuta a valutazioni di contesto ma anche a scelte conservative, fatte spesso per paura di perdere clientela che per giusta consapevolezza. Il 2022 è stato l’anno della “normalizzazione” per il settore della ristorazione, una fase in cui alcuni trend accelerati dalla pandemia si sono consolidati e hanno influito sulle modalità di consumo dei clienti. Le colazioni e i pranzi fuori casa sono in affanno, ad esempio, lasciando il campo alle uscite serali per aperitivi e cene. Per un ristorante su tre e per il 38% dei bar la performance economica è migliorata, frutto della capacità di adattamento alle nuove abitudini dei consumatori, mentre sono modeste, rispettivamente 11% e 6,2%, le percentuali di quelli che hanno registrato un risultato peggiore rispetto all’anno precedente.

Lo scenario per il 2023 rimane cautamente positivo. Gli analisti di Fipe-Confcommercio, infatti, stimano una crescita del comparto compresa tra il 5 e il 10%, confermata anche dal sentiment degli addetti ai lavori: il 70% dei ristoranti pensa di mantenere gli obiettivi conseguiti nel 2022, con 1 ristoratore su 4 che ritiene addirittura di superarli. C’è in pratica un clima positivo sulle prospettive del settore. Nove imprenditori su dieci sono fiduciosi sul futuro, sebbene riconoscano che sia necessario far fronte ai cambiamenti imposti dall’emergenza pandemica e ai crescenti costi aziendali, specie energetici e dei prodotti di qualità.

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