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SELLIA MARINA (Catanzaro) – C’è un secondo indagato nell’inchiesta per l’incidente stradale che ha provocato la morte di Matteo Battaglia, il dodicenne falciato da un suv sabato scorso in provincia di Catanzaro. Si tratta di Pierpaolo Caloiro, titolare di una ditta di servizi e pulizie. Secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, coordinati dal pm Vincenzo Russo, all’uomo sarebbe riconducibile l’autovettura Jeep Grand Cherokee in uso al rumeno Andrei Valentin Epure.

I militari dell’Arma ritengono, infatti, che tra i due ci fossero legami di lavoro, per questo l’uomo, residente a Cutro (Crotone), avrebbe dato la macchina al ventiseienne. Sempre secondo le ipotesi investigative, l’autovettura avrebbe avuto la targa di prova perchè era stata messa precedentemente in vendita, per poi essere ripresa per i lavori estivi che la ditta avrebbe dovuto seguire. Una tesi che sarebbe contestata dall’uomo, il quale sostiene che il rumeno non fosse più alle sue dipendenze e di non sapere perchè avesse in uso quella macchina. Il rumeno risulta titolare di una propria società di servizi di pulizia, la cui sede, però, avrebbe lo stesso indirizzo dell’abitazione del giovane rumeno, a Botricello. Caloiro, comunque, è stato invitato a nominare un proprio difensore. Le indagini proseguono per ricostruire i passaggi che avrebbe fatto l’autovettura di grossa cilindrata, il suo utilizzo e i rapporti tra il rumeno e il nuovo indagato. Presto proprio il rumeno potrebbe essere sentito dai carabinieri. Al nuovo indagato, difeso dall’avvocato Luigi Falcone, sarebbe contestata una cooperazione nell’omicidio colposo.

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IL CORDOGLIO. Si svolgeranno martedì, nella piazza centrale del paese, i funerali di Matteo. Il sindaco della cittadina, Giuseppe Amelio, ha proclamato il lutto cittadino. Le esequie saranno celebrate in via Mercato, al centro del paese, alle 17,30, con il feretro del ragazzino che muoverà poco prima dall’abitazione di famiglia che si trova proprio di fronte il luogo della tragedia avvenuta sabato scorso. Nell’ordinanza con cui ha ordinato il lutto cittadino, il sindaco ha evidenziato che “il drammatico evento, anche per le modalità di accadimento, ha lasciato attonita e sgomenta tutta la comunità di Sellia Marina, impotente davanti alla crudeltà della morte di un piccolo angelo, per mani scellerate”.

Il primo cittadino ha disposto le bandiere a mezz’asta per gli uffici pubblici e la chiusura degli esercizi commerciali durante le esequie. Una decisione che tiene conto, come ha dichiarato lo stesso Amelio, della grande reazione emotiva che ha suscitato la morte del bambino. 

Nel paese della cittadina ionica sono stati affissi i manifesti che annunciano i funerali. Su di essi campeggia la foto di Matteo nel giorno della Prima comunione, mentre sono tantissime le associazioni e i gruppi che hanno espresso la propria vicinanza alla famiglia del ragazzino. Il Comune di Sellia Marina ha dedicato al dodicenne la pagina istituzionale dell’ente, sulla quale campeggiano due foto di Matteo e la scritta “Ciao, piccolo angelo”. Sono tantissime le iniziative promosse sul territorio. 

LA FIACCOLATA. La comunità di Sellia Marina non dimentica Matteo. Lunedì sera più di seicento persone, secondo le forze dell’ordine, hanno voluto ricordare Matteo. Con il corteo guidato dai parroci don Giuseppe e don Raffaele che si è mosso dal centro di Calabricata per arrivare in località Feudo, sul luogo in cui si è verificato l’incidente. I cittadini hanno camminato in preghiera con una candela in mano per non dimenticare Matteo. Alla manifestazione ha preso parte anche il fratello del ragazzo e alcuni familiari. Mentre la mamma e i nonni hanno aspettato l’arrivo del corteo. Sono stati diversi gli striscioni realizzati dai ragazzi di Sellia Marina. Uno su tutti: “Il grido di un acceleratore non è paragonabile a quello di una Mamma”. 

E ancora. “Non serve l’esame di guida ma quello di coscienza”. Striscioni che manifestano il dolore, la rabbia, l’indignazione per la tragedia che si è consumata nella cittadina jonica. Il parroco don Giuseppe ha sottolineato l’importanza di stare in questo momento di forte sofferenza vicino alla famiglia di Matteo Battaglia. “Possiamo e dobbiamo pregare per Matteo e per la sua famiglia. Matteo sarà – ha detto don Giuseppe – l’angelo custode del nostro oratorio”. In molti poi hanno raggiunto la casa di Matteo per salutare i familiari del ragazzo. L’abitazione dista a pochi metri dal luogo in cui si è verificato l’incidente. In molti hanno scelto di entrare nella casa e salutare il feretro del piccolo che è giunto nella serata di ieri a Sellia Marina dove è stato trasportato dal laboratorio di medicina legale dopo l’autopsia. I cittadini che hanno preso parte al corteo, inoltre, hanno deposto le loro candele proprio accanto al negozio di frutta dei nonni di Matteo. Lì dove Matteo è deceduto travolto da quella folle corsa.

LE INDAGINI. E’ terminata nel pomeriggio l’autopsia sul corpo di Matteo. Dagli esami autoptici è stata confermata, secondo quanto trapela, la morte istantanea del ragazzino. Il suv lo ha, infatti, investito in pieno a folle velocità e non gli ha lasciato scampo, martoriando il suo corpo che ha anche subito la mutilazione di una gamba.

I carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, che conducono le indagini coordinate dal pm Vincenzo Russo, dovrebbero ottenere non prima di martedì i risultati delle analisi del sangue di Epure Andrei Valentin, il vetiseienne che guidava il suv.  Secondo quanto trapelato, occorerrano ancora alcune ore prima di sapere se il rumeno si trovasse sotto l’effetto di alcol o droghe. Gli inquirenti attendono gli esiti per comprendere lo stato psico fisico del rumeno al momento dell’incidente. Al momento, quel che è certo, è che il giovane non ha risposto ad alcun stimolo quando è stato soccorso. Per questo, occorrerà capire se possa essersi trattato di uno stato di shock legato all’incidente, oppure degli effetti per l’assunzione di droghe o alcol. E per completare il quadro delle indagini, i militari dell’Arma, con il tenente Anna Rosa D’Antuono, stanno effettuando diversi interrogatori di persone che potrebbero fornire elementi utili sulla reale provenienza del suv guidato dal rumeno. Tutti gli elementi raccolti potranno poi essere utili nel momento in cui il gip di Catanzaro dovrà pronunciarsi, probabilmente domani, sulla convalida del fermo.

(Ha collaborato Brunetto Apicella)

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