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Pronunciata la sentenza di primo grado nei confronti della coppia di amanti di Lamezia che uccisero il marito della donna, anch’egli lametino

di PASQUALINO RETTURA

LAMEZIA TERME – Condannati a 30 anni di carcere ciascuno Lucia Lo Gatto, lametina di 41 anni, e Manuel Palazzo, 27 anni, accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, nonché di occultamento e distruzione di cadavere. I due erano amanti e un anno fa avrebbero ucciso a Fellette di Romano d’Ezzellino (Vicenza) Aldo Gualtieri, 40 anni (originario di Lamezia) compagno di Lucia Lo Gatto con la quale aveva avuto due figlie, cercando poi di far sparire il corpo tra i colli di Possagno, nel Trevigiano, dopo averlo dato alle fiamme.

LE FOTO DELLA COPPIA

La sentenza è stata emessa dal gup Roberto Venditti, che ha accolto in toto le richieste del pm di Vicenza, Serena Chimichi, che aveva chiesto 30 anni per entrambi i quali hanno evitato l’ergastolo poiché giudicati con il rito abbreviato.

IL DELITTO E LE PRIME INDAGINI

I due amanti ad aprile del 2015 avrebbero pianificato l’uccisione di Gulatieri che avrebbe contrastato la loro relazione. I due amanti furono trovati dai carabinieri nell’appartamento che Lo Gatto divideva con Gualtieri ed è lì, secondo gli investigatori, che sarebbe avvenuto l’omicidio. Quando sono entrati nell’appartamento, i carabinieri notarono subito che all’interno della casa c’era un marcato profumo di candeggina, come se l’appartamento fosse stato pulito e disinfettato a fondo. E Palazzo (che viveva nello stesso condominio della coppia Lo Gatto – Gualtieri, a Romano D’Ezzelino, provincia di Vicenza) girava sporco di sangue sul pianerottolo.

Anche l’auto, una Golf blu, sulla quale sarebbe stato caricato il cadavere di Gualtieri per essere trasportato nel sentiero del bosco dietro al tempio del Canova a Possagno, era stata pulita a fondo e igienizzata presso un lavaggio della zona. Per gli inquirenti la sera del 18 aprile 2015 Gualtieri sarebbe stato stato accoltellato in casa dove i Ris avevano trovato delle tracce. Ma il colpo fatale sarebbe stato sferrato con un martello (in casa ne erano stati sequestrati due).

Il giorno dopo la coppia di amanti avrebbe trasportato con una Volkswagen Golf il cadavere di Gualtieri (che sarebbe stato stordito con dei sonniferi) fino a Possagno dandogli poi fuoco. Avrebbero quindi contattato un meccanico del posto in quanto la Golf era rimasta in panne vicino al bosco di Possagno (Treviso) e il corpo di Gualtieri era stato ritrovato, il 23 aprile 2015, da due boscaioli. A tradire Palazzo un sms inviato alla convivente: «La carne è ben bruciacchiata».

Il gup ha inoltre previsto una provvisionale di 325 mila euro in favore di ciascuna delle due figlie di Lucia Lo Gatto a titolo di risarcimento del danno morale causato loro dalla mamma. Per quanto riguarda il danno patrimoniale, a una delle figlie sono stati riconosciuti 54 mila euro, mentre alla sorellina 43.200 euro. La madre della vittima, che aveva avanzato la richiesta di un risarcimento pari a 6 milioni di euro ha poi rinunciato alla costituzione di parte civile, mentre il tutore delle figlie (entrambe minorenni) della coppia Gualtieri-Lo Gatto, attraverso l’avvocato Michele Carotta, aveva fatto istanza di risarcimento solo nei confronti di Lo Gatto chiedendo 1,6 milioni di euro complessivi. Le bimbe sono ospiti di una comunità.

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