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Antonia Andali

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CROPANI (CATANZARO) – La salma di una giovane mamma chiusa nell’obitorio dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, in attesa di capire se qualcuno avrebbe potuto salvarle la vita se solo avesse compreso che il malore accusato da Antonia Andali non era legato ad una banale influenza (LEGGI LA NOTIZIA).

Un dramma infinito per la famiglia e gli amici della trentaduenne residente a Cropani marina, madre di due bambini di 12 e 6 anni, morta giovedì pomeriggio, alle 18,08, nell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, dove era giunta poco prima con un’ambulanza del 118. Quale sia la causa reale del decesso potrà stabilirlo soltanto l’autopsia.

Il referto della povera donna indica arresto cardiaco, ma occorrerà ricostruire meglio l’esatta dinamica dei fatti. Sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Catanzaro sono finite le posizioni di tutti i medici che hanno seguito Antonia Andali tra domenica e giovedì scorso. Prima due giorni di febbre, poi la dissenteria, quindi un vero e proprio crollo che ha portato la trentaduenne, in poche ore, sino alla morte.

La diagnosi stabilita da chi avrebbe visitato la donna in quei giorni, sarebbe stata quella di una banale influenza. Un male di stagione sicuramente violento, ma non mortale. Eppure, giorno dopo giorno, le condizioni della donna sono precipitate. Fino a quando, giovedì, il medico di famiglia ha allertato il 118 e ha chiesto l’invio di un’ambulanza. La stessa ambulanza chiesta all’alba di giovedì, quando però la sala operativa avrebbe risposto che il mezzo di soccorso non sarebbe potuto intervenire per una banale influenza. Ovviamente tutti questi passaggi saranno valutati dal magistrato, anche rispetto all’intervento di un medico di turno nella guardia medica.

Nessuno può dire se siano stati commessi errori, salvo gli esiti dell’autopsia che il magistrato dovrebbe disporre lunedì, mentre la famiglia della donna ha dato mandato all’avvocato Salvatore Iannone perché possa seguire tutti gli aspetti legali. In ogni caso, prima degli accertamenti bisognerà valutare quanti e quali medici dovranno essere eventualmente iscritti sul registro degli indagati, in modo da consentire la nomina di un perito di parte che possa seguire gli esami autoptici.

Solo dopo saranno disposti gli accertamenti e la salma potrà essere restituita ai familiari, chiusi in un dolore immenso, anche a protezione dei piccoli bambini che non vedranno più la loro mamma.

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