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Il tribunale di Catanzaro

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CATANZARO – Due anni e 8 mesi di reclusione per omicidio stradale. Per avere investito un commissario di gara durante le fasi preliminari dell’ultima tappa del IV Campionato Regionale Slalom 2016, organizzato dall’Aci di Catanzaro l’11 dicembre di due anni fa.

La sentenza di condanna è stata emessa ieri dal gup, Paola Ciriaco, con il rito abbreviato, che era stato sollecitato dagli avvocati Gregorio Casalenuovo e Giuseppe Risadelli nell’interesse di Rosario Abbruzzo, l’uomo che quella tragica mattina era alla guida della Peugeot 106 che investì il cinquantacinquenne di Tiriolo, Giuseppe Chiarella. Un tragico incidente che aveva fatto finire sotto accusa anche il presidente dell’Aci, Eugenio Ripepe, per non avere quest’ultimo, nella sua qualità di organizzatore dell’intera manifestazione sportiva automobilistica, previsto e assicurato le cautele idonee ad impedire l’investimento pedonale del commissario di percorso.

La sua posizione sarà discussa nei prossimi giorni in udienza preliminare, avendo Ripepe preferito seguire il rito ordinario, che lo vedrà comparire in aula con gli avvocati Ennio Curcio e Franz Caruso.

E sarà in quella sede che si tornerà a parlare di quei drammatici momenti vissuti sul percorso urbano compreso tra Viale dei Normanni e Viale dei Bizantini, lungo il quale Rosario Abbruzzo, alla guida della sua Peugeot 106, stava prendendo parte alla sfilata organizzativa pre-gara consentita dall’organizzatore, ma non prevista, nè autorizzata e nè disciplinata dal regolamento particolare di gara Aci sport.

Questo almeno aveva sostenuto la Procura tra le righe di un capo di imputazione che, tuttavia, ieri mattina, è caduto davanti al gup, che ha accolto solo la parte della tesi difensiva che riguardava, appunto, l’applicazione della sola norma dotata del carattere di specialità rispetto a quella generale.Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 3 anni e 8 mesi, supportato nela ricostruzione accusatoria dall’avvocato di parte civile, Gregorio Viscomi.

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