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Un controllo dei carabinieri su uno scarico

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CATANZARO – Nelle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, su iniziativa del Comandante della Legione Carabinieri “Calabria”, Generale di Brigata Pietro Salsano, e di concerto con il Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Colonnello Giorgio Borrelli, è stata eseguita l’operazione “Deep”, un intervento complesso e volto ad arginare il fenomeno dell’inquinamento delle acque fluviali e marine, di competenza sia di alcune Procure della Repubblica, sia della Regione Calabria.

L’operazione è stata condotta da Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale e Forestale affiancati da Squadre operative dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, con il supporto aereo dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia e dal Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro.

Dopo aver proceduto all’esame delle acque di numerosi fiumi, sono state denunciate tredici persone per reati ambientali, sequestrati cinque siti, tra impianti di depurazione, vasche di contenimento fanghi e attività produttive inquinanti. In 22 siti sono stati riscontrati illeciti penali e irregolarità ammnistrative. Sono state infine elevate sanzioni amministrative per un totale complessivo superiore a 500mila euro.

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Nel dettaglio, in provincia di Vibo Valentia, sono stati sequestrati due siti di depurazione, in quanto in un caso si è riscontrata la presenza di bypass, fanghi oltre la soglia limite, pompe di sollevamento non in funzione e l’autorizzazione allo scarico scaduta, mentre nell’altro si è accertato un ciclo di depurazione non conforme alla norma, vasche di decantazione non alimentate e quella dei fanghi è risultata collegata a quella di ossigenazione. In altri sei impianti sono state riscontrate, a vario titolo, ipotesi di violazione di carattere penale con particolare riferimento al mancato smaltimento dei fanghi, alla gestione non autorizzata di rifiuti, allo scarico di acque reflue non autorizzato, all’abbandono e smaltimento illecito di rifiuti. Violazioni di carattere amministrativo, consistenti in gran parte nello scarico di acque reflue non autorizzato, sono state riscontrate in altri tre impianti.

Nel catanzarese, il titolare di un’azienda operante nel settore dello smaltimento di rifiuti e inerti è stato denunciato per ipotesi di mancato smaltimento dei fanghi derivati dal trattamento delle acque di prima pioggia e, nella circostanza, è stata sequestrata la vasca di contenimento dei fanghi. Sempre in provincia, è stato sequestrato un depuratore per ipotesi di malfunzionamento delle linee di depurazione e gestione non conforme alla normativa vigente della struttura.

In ultimo, nel cosentino, un impianto è stato sequestrato per ipotesi di sversamento illecito di liquami causato da malfunzionamento della pompa di sollevamento, mentre in altri 7 siti sono state elevate sanzioni amministrative per scarico di acque reflue non autorizzato.

In un comunicato dei carabinieri si rende noto che l’intervento, condotto ieri per la prima volta in ambito regionale, rappresenta solo l’inizio di una più complessa strategia di protezione dell’ambiente e della natura anche nella lotta ad ogni forma di compromissione dell’habitat naturale dal suolo all’aria, dai centri urbani alle foreste.

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