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Gli effetti dell'incendio alla pineta di Siano a Catanzaro

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CATANZARO – Una notizia che farà davvero discutere. Pineta di Siano, polmone cittadino di Catanzaro è un’area comunale, gestita da mezzo secolo dall’azienda forestale, oggi Calabria Verde, negli anni passati, Afor. Purtroppo, però, l’ultima convenzione per la gestione dell’area verde pubblica, che legava Comune e Calabria Verde, è scaduta l’anno scorso. Durava sei anni ed era stata firmata dalle parti il 2014.

Lo scorso 26 luglio, quindi, il Comune ha inviato una missiva all’azienda forestale regionale, con oggetto proprio la situazione delle Pineta di Siano, in questa torrida estate da caldo record, rimasta priva di controlli e manutenzione, per effetto della convenzione non rinnovata. Ciò ha comportato la mancata pulizia del sottobosco, il che, in questi giorni terribili del fuoco, sicuramente ha aiutato più le fiamme a divampare, che i vigili del fuoco a spegnere.

Domattina il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo ha chiesto un incontro in Regione, alla presenza del governatore Nino Spirlì e dei vertici di Calabria Verde, per discutere anche della circostanza appena descritta.

Il commissario straordinario dell’azienda ex Afor, Giuseppe Oliva sentito sul punto delicatissimo, ha ammesso al Quotidiano che la convenzione è scaduta. In più, ci ha detto: «Calabria Verde non ha manodopera forestale sufficiente per gestire quel complesso boscato». Sterpaglie e rovi, dunque, in questi mesi che hanno preceduto il rogo distruttore, nella bellissima Pineta di Siano hanno potuto crescere e seccarsi indisturbati, dando inevitabilmente linfa alle vampe odierne, diventando complici di probabili piromani, visto che il fuoco sarebbe partito contemporaneamente da tre distinti angoli della zona.

Fermo restando la più totale condanna a presunti piromani, la domanda è: com’è possibile che, in piena estate, risulti scaduta la convenzione per il controllo e la pulizia di un’area verde alberata, con il conseguente aumento del rischio incendi? Oggi, forse, durante l’incontro in Regione qualcuno cercherà di rispondere. «Dopo che hanno rubato a Santa Chiara, fecero mettere le porte di ferro» recita un famoso detto popolare. Oggi magari una nuova convenzione sarà firmata e la Pineta di Siano avrà nuovamente operai responsabili della manutenzione.

Rimarrà comunque il dubbio, il tremendo dubbio che forse, in condizioni diverse, l’incendio della Pineta poteva essere fermato in tempo, potevano essere limitati i suoi effetti, che sono stati davvero devastanti.

Nei giorni scorsi, ci siamo occupati pure di un’altra vicenda, maturata nell’ambito di Calabria Verde. Si tratta di finanziamento di 500mila euro, stanziato dalla Regione in favore dell’ente forestale, per l’acquisito di una decina di pick up, veicoli, cioè, attrezzati per l’antincendio boschivo. Lo stanziamento risale al 2018, ma a tutt’oggi, Calabria Verde non è riuscita a spendere quei soldi e dotarsi di ulteriori preziosissimi mezzi per lo spegnimento del fuoco nei boschi. «Sui pick up – ha dichiarato il commissario straordinario, Oliva – ho trovato un contenzioso per cui la gara d’appalto si è dovuta riscrivere e ora si sta definendo un nuovo capitolato. Io son arrivato a Calabria Verde nel novembre del 2020 e ho trovato una scopertura organizzativa completa. Sto riorganizzando l’azienda, ma in questi mesi ho potuto disporre di un solo dirigente. Uno solo. Sono convinto che altri 4 o 5 mezzi antincendio avrebbero aiutato, ma, comunque, con i roghi e i piromani di questi giorni la lotta è impari».

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