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Un depuratore

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LAMEZIA TERME (CZ) – Inquinamento sulla costa: tutti parlano del problema, mentre non sono tante le soluzioni prospettate.  A tal proposito si registra l’intervento dell’ingegnere Tommaso Cuda che promuove il sistema “fitodepurativo evapotraspirante”. Di cosa si tratta? In uno scritto inviato al Quotidiano il tecnico ne dà contezza. 

La premessa è che i depuratori devono poter funzionare nei migliori dei modi. Una delle soluzioni presenti sul territorio per ridurre l’inquinamento ambientale secondo il tecnico è il sistema “fitodepurativo evapotraspirante” da lui brevettato. «E’ un processo di bioingegneria ambientale per la depurazione e lo smaltimento delle acque reflue di insediamenti civili ed industriali che può essere anche abbinato ai depuratori presenti sul territorio per un apporto depurativo più ecologico e funzionale. Il terreno vegetale calpestabile, sopra il serbatoio- canale può essere adibito a verde o piantumato. Il suolo, sotto l’influsso dei fenomeni meteorologici (calore, vento, ecc.) contribuisce, anche con le piante eventualmente presenti superiormente, al processo di smaltimento, facendo risalire ed evaporare l’acqua sottostante. Le piante, se presenti, hanno necessità di umidità ed acqua ed utilizzano, per suzione, quella del serbatoio-canale drenato, in risalita nel terreno, provvedendo a bonificarlo ed asciugarlo. Il refluo finale è un’acqua non potabile ma batteriologicamente pura al 98% ed utilizzabile per vari usi».

«Il sistema, utilizzato singolarmente – continua il tecnico -ha necessità della fossa biologica di sedimentazione, di un pozzetto distributore e del serbatoio-canale drenato, elementi tutti opportunamente dimensionati medianti calcoli di ingegneria applicata con la meteorologia del territorio. Se il sistema è utilizzato dopo un depuratore non vi è la necessità della fossa di sedimentazione, potrebbe avere bisogno di un equalizzatore per il suo utilizzo dopo il depuratore. Il maggior danno dei reflui (quello che ora interessa) è quello osservato sulle coste perché inquina la fascia di mare utilizzata dai bagnanti nel periodo estivo. Il danno avviene per l’aumento della popolazione sul territorio costiero e la loro presenza sulle spiagge».

A tal proposito Cuda spiega: «I depuratori, per lo più posti sulle coste o nelle immediate vicinanze, quintuplicano il flusso di liquame da depurare e da smaltire. L’inquinamento della costa è causato dai reflui non gestiti ed incontrollati, provenienti dagli insediamenti turistici posti sulla costa e dall’emergenza gestionale dei depuratori, che comunque esiste, in quanto non si possono immagazzinare-trattare grosse quantità in arrivo. Se si utilizzasse il sistema di “fitodepurazione evapotraspirante” come sistema a valle dei depuratori ed a ridosso della spiaggia, nelle fasce di verde, utilizzando il troppo pieno dei depuratori, potremmo avere una zona verde, alberata, fiorita, inerbita o attrezzata a verde senza la vista di quegli impianti di innaffiamento a goccia presenti su molti lungomari mai di fatto usati per la mancanza di acqua. Nello stesso tempo avremmo dell’acqua non potabile utilizzabile per tutte le necessità del territorio circostante. Non avremmo, pertanto, la macchia marrone presente a pochi metri dal bagnasciuga».

Poi aggiunge: «L’utilizzo della fitodepurazione, brevettato, abbinato ai depuratori ed utilizzato in forme controllate per le acque reflue di insediamenti i cui scarichi non recapitano in pubbliche fognature, risulterebbe utile ai fini di contenere l’inquinamento ambientale. Ottimo utilizzo anche per impianti di trattamento delle acque di depurazione proveniente da attività artigianali o industriali (autolavaggio autovetture e mezzi vari, superfici industriali, garage e parcheggi coperti) realizzati in diversi comuni».

«Al fine di contenere l’inquinamento ambientale – conclude -è importante sviluppare una cultura dell’ambiente, del recupero e del riutilizzo e dell’uso sostenibile delle risorse ma è anche importante conoscere le ricerche e le innovazioni scientifiche prodotte in tale settore nella realtà locale favorendo un loro pieno e ottimale utilizzo».

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