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Gilbert Nana palleggia agli imbarchi dell'aeroporto di Lamezia Terme

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Il giovane calciatore camerunense Gilbert Nana si esibisce nella sua specialità, i palleggi con la testa, all’aeroporto di Lamezia Terme

AEROPORTO di Lamezia Terme. Volo per Milano-Malpensa delle ore 14.05. I passeggeri sono in fila al gate quando un ragazzo con uno zainetto in spalla e un pallone verde in mano inizia il suo show. Uno, due, tre. Un numero interminabile di palleggi con la testa. Ed è subito stupore tra i presenti.

Il giovane protagonista dello show di palleggi è Gilbert Nana. Un calciatore di 24 anni, originario del Camerun, che ha vestito le maglie di Cittanovese (Serie D), Soriano (Eccellenza), Rossanese e Bagnara (Promozione), Sondrio. È in viaggio per Milano. Destinazione Cologno Monzese. Parteciperà ad Italia’s Got Talent. Ad oggi, dichiara di essere riuscito a realizzare 20.400 palleggi con la testa nell’arco di 2 ore e 15 minuti.

«Attualmente, il titolo di campione del mondo è di un atleta che è riuscito a totalizzarne 15mila», afferma Nana. Allo stato dei fatti, Gilbert è già un campione per il popolo del web. Manca il riconoscimento ufficiale. E lui è determinato ad ottenerlo. Con costanza e sacrificio intende entrare nel Guinness world record. Su TikTok conta 143.9K follower e 422.7k like. Su Instagram, i suoi “seguaci” sono quasi 15mila.

Tra i video postati impazzano i commenti degli utenti tra incoraggiamenti e manifestazioni di ammirazione. Gilbert è determinato, ambizioso e altruista. Sì, perché non è solo un calciatore ma anche un personal trainer che allena gratuitamente molti dei suoi follower preparando per loro schede ad hoc. In più, è un modello. Per conoscere la sua storia lo abbiamo intervistato in attesa di spiccare il volo per Milano.

Da quanto tempo vivi in Italia?

«Sono in Italia da cinque anni. Vengo dal Camerum. Sono scappato dalla guerra. Non avevo da mangiare. Non avevo niente. Sono arrivato a Lampedusa e sono andato in un centro di accoglienza. Non mi trovavo molto bene, così ho deciso di dormire in stazione per quasi quattro mesi. Non ho mai mollato. La mia grinta e la mia voglia di riscatto mi hanno spinto a conseguire alcuni traguardi. Ho preso il diploma, la patente e mi sono sistemato».

Gilbert Nana, quando hai iniziato l’allenamento per battere il record dei palleggi con la testa?

«Mi sono infortunato sei mesi fa. Il medico mi ha spiegato che mi sarei dovuto fermare per quattro mesi. Allora, mi sono detto: «Nana, devi stare fermo con i piedi ma almeno fai lavorare la testa». Così è nata la passione per i palleggi. Ho iniziato con mille, duemila, tremila, quattromila. Ora, sono quasi a 25mila. Sto andando a Milano per partecipare a Italia’s got talent».

Sei anche personal trainer? Alleni molti dei tuoi follower?

«Aiuto tanti ragazzi gratuitamente. Mi contattano tutti i giorni. Loro mi inviano informazioni sull’età, sul peso, sull’altezza, sulla presenza di eventuali patologie e sull’assunzione di farmaci. Questo mi consente di preparare una scheda di allenamento con esercizi a corpo libero da fare direttamente a casa. Inoltre, indico loro qual è l’orario corretto per il consumo dei pasti. Ovviamente, non faccio diete. Ad esempio, suggerisco che non bisogna mangiare la pasta alle 21.30 perché il tempo di digestione è molto poco».

Perché alleni gratuitamente sui social, considerando che ci sono tanti personal trainer che svolgono questa attività a pagamento?

«Voglio sentirmi utile alla società. Sono riconoscente verso questo Paese perché sono stato salvato dal mare. Sono un ragazzo che ha sofferto la fame e voglio aiutare chi non ha la possibilità di andare in palestra. La crisi economica causata dal Covid ha raggiunto anche l’Italia, così molte famiglie hanno perso il lavoro. Chi ha tre figli non può permettersi di spendere soldi per mandarli tutti in palestra. Così ho preso l’impegno di aiutare tutti quei ragazzi che non possono allenarsi perché non ne hanno la possibilità. Per fortuna, il mio progetto sta funzionando. Alleno 10.500 persone. Uomini e donne tra i 12 ed i 50 anni. Quando mi sveglio al mattino, trovo tantissimi messaggi. Molti mi scrivono: «Nana sei come un padre per me. Ti voglio un mondo di bene». Questo mi fa sentire vivo. Questo deve far capire che anche senza soldi possiamo aiutare la gente. Anche l’uomo più povero del mondo può essere utile alla società».

Riesci a seguirli tutti? Condividi i risultati raggiunti sui social?

«Si, assolutamente. Dopo circa tre mesi, mi mandano le loro foto con i risultati ottenuti, mi taggano e riposto le loro stories. Molti personal trainer mi hanno contattato minacciandomi. Ma io vado avanti lo stesso. Faccio quello che voglio con il mio titolo di personal trainer. In futuro, voglio prendere una laurea per allenare anche i bambini nelle scuole».

Quindi, calciatore, personal trainer, modello. C’è altro?

«Sono un ragazzo che fa un po’ di tutto. L’importante è guadagnare onestamente. Ho lavorato anche come capo magazziniere. Quest’estate, non avevo impegni di lavoro e, in Calabria, ho lavorato negli uliveti per una settimana. Di recente, sono stato contattato da un giornalista che vuole portarmi a Sanremo per palleggiare in piazza durante il festival. Inoltre, mi ha proposto la partecipazione ad un defilé di moda come modello ma ancora non conosco il brand per cui sfilerò».

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