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BELVEDERE MARITTIMO (COSENZA) – Con decreto di giovedì scorso, il giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Elia ha fissato per il prossimo 5 luglio, l’udienza preliminare in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio dell’insegnante dei licei di Belvedere Marittimo indagato per tentata violenza e molestie sessuali nei confronti di cinque studentesse.

La richiesta è stata depositata dal pubblico ministero, Rossana Esposito, nella stessa giornata. L’indagato è assistito dall’avvocato di fiducia Giorgio Cozzolino, mentre le cinque studentesse sono assistite dagli avvocati Francesco Liserre, Orsola Silvestri e Luigi Crusco.

L’indagato è sottoposto per il procedimento alla misura cautelare personale della sospensione dall’ufficio di insegnante, per il periodo di 12 mesi, notificato lo scorso 25 gennaio. Le vicende oggetto di indagine e per le quali, bisogna ricordarlo, fino all’ultimo grado di giustizia l’insegnante è da ritenere innocente, sarebbero accadute durante lo svolgimento delle lezioni, tenutesi presso il liceo scientifico, Tommaso Campanella, di Belvedere Marittimo. Nel primo caso, la presunta tentata violenza sessuale sarebbe avvenuta quando l’insegnante “posizionandosi alle spalle” della giovane alunna l’avrebbe “costretta ad assistere in piedi alla lezione, con violenza, consistita nel prenderla dalle spalle per tirarla a sé con forza”. Avrebbe posto in essere, secondo le accuse formulate: “Atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere la stessa a subire atti sessuali consistiti in toccamenti, evento non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà”, la giovane alunna si sarebbe spostata evitando il contatto con l’insegnante. Tale episodio contestato risale al novembre dello scorso anno.

In tempi diversi, vengono contestate, invece, le presunte molestie. Avrebbe molestato una delle alunne con espressioni del tipo: “fammi vedere le unghie“, “toccati i capelli che ti metto 10“, “non sai cosa ti farei, non te lo posso dire se no mi arrestano“, “ti dipingerei come la Venere di Botticelli.”

Nel mese di novembre del 2020 avrebbe ancora pronunciato le seguenti frasi rivolte alle parti offese: “hai una sensualità fumosa“, “sei il mio prototipo di donna“, “secondo me sei abbordabile“; e ancora: “sei una vichinga greca“, specificando che a lui piacevano le vichinghe con i capelli scuri; avrebbe molestato una alunna appellandola quale “giullare“, perché si copriva troppo; avrebbe accarezzato il viso di una alunna proferendo espressioni del tipo: “tu sei piccola e nella botte piccola c’è il vino buono.”

Come è noto, nei mesi scorsi, le giovani alunne sono state sentite durante il cosiddetto “incidente probatorio”, durato diverse ore, alla presenza delle cinque vittime. L’incidente probatorio, che come è noto avrebbe valore di prova, è stato disposto all’inizio di aprile, alla presenza del pubblico ministero Rossana Esposito, per acquisire e cristallizzare ulteriori elementi alla base delle ipotesi di accusa che hanno già portato, in fase preliminare, alla prima misura cautelare.

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