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Maio Oliverio

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COSENZA – Mario Oliverio scrive a Danilo Toninelli dopo la bufera sul cantiere della Statale 106. Il presidente della Regione scrive al ministro chiedendo la creazioen di un gruppo di verifica per poter monitorare l’andamento delle procedure relative all’avvio dei lavori. Toninelli, già ieri, aveva annunciato l’arrivo di un commissario per velocizzare le procedure.

Tutto questo mentre il 13 giugno, in fase di conversione del decreto sblocca cantieri in legge è scoppiata la bagarre su un ordine del giorno presentato da Enza Bruno Bossio. Nell’ordine del giorno veniva chiesto l’impegno del governo a velocizzare le procedure di avviamento del cantiere, già finanziato per 1,3 milioni di euro da una delibera Cipe del febbraio 2018. Una richiesta che secondo il ministero poteva essere accolta ma con una postilla: «parere favorevole condizionato – si legge nello stenografico – all’introduzione, dopo la parola “velocizzare”, di “compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica”». Dell’Odg che ha scatenato la guerra in aula è rimasto poco: non è stato approvato.

«La verità – ha chiosato durante il dibattito Bruno Bossio – è che, in questo caso come in generale su questo disegno di legge come su tutte le proposte fatte finora dal Governo del fallimento, la narrazione non coincide mai con la realtà dei fatti. Volete riformulare il mio ordine del giorno secondo la vostra narrazione? Scrivete adesso un impegno cogente, preciso su un cronoprogramma di lavori che sarebbero dovuti partire già da marzo».

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Ed è anche per questo che Oliverio ha scritto al ministro. «Ho appreso dalla stampa – scrive Oliverio – attraverso la pubblicazione di un comunicato ufficiale del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che tra le opere inserite nel decreto legge, cosiddetto “Sblocca cantieri”, è previsto anche che sarà affidata ad un commissario ad acta la responsabilità della realizzazione dei lavori relativi alla seconda tratta del terzo megalotto della Statale 106, Sibari-Roseto Capo Spulico. Alla luce delle gravi e inappropriate dichiarazioni che il rappresentante del governo nazionale ha svolto in Aula, nella seduta della Camera dei deputati del 13 giugno ultimo scorso, secondo cui per questa opera si dovrà “valutare la compatibilità con le esigenze di finanza pubblica”, e anche in base al fatto che si dovrebbe attendere la emanazione dei decreti attuativi per quanto previsto nel testo “Sblocca cantieri”, non posso non esprimerle la preoccupazione che l’inizio dei lavori di questa importante e strategica arteria rischia così di essere rinviato sine die. Oltretutto, tenuto conto che l’approvazione della relativa delibera CIPE è avvenuta nel febbraio 2018 e registrata alla Corte dei Conti nel luglio dello stesso anno e che sono già scaduti i termini per la presentazione del progetto esecutivo, il procedimento di nomina del Commissario potrebbe configurarsi come un ulteriore atto sospensivo e dilatorio. Sarebbe sufficiente che il Ministero competente richiamasse gli obblighi del soggetto contraente generale affinché rapidamente si possa definire il cronoprogramma dei lavori per fissare la data di apertura dei cantieri e conseguentemente quella di ultimazione dei lavori. Al fine di poter convenire ad una intesa tra Mit e Regione Calabria, Le chiedo la disponibilità ad istituire un tavolo tecnico per pervenire ad una congiunta azione di verifica e monitoraggio rivolta a velocizzare tutte le attività propedeutiche alla realizzazione dell’opera».

Anche il Consiglio regionale è intervenuto sulla vicenda ed ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato da tutti i capigruppo. L’odg ha come primo firmatario il presidente del gruppo della Cdl, Gianluca Gallo.

«Si tratta – ha commentato il Presidente del Consiglio, Nicola Irto, a margine della seduta – di un segnale politico-istituzionale di grande forza, che testimonia l’attenzione dell’Aula su una delle questioni più importanti per il futuro della Calabria, quella delle infrastrutture. I ritardi nella realizzazione del Megalotto 3 della Statale Jonica sono coincisi con l’avvio della nuova legislatura nazionale e sono stati seguiti, recentemente, dalla proposta di un commissariamento dell’opera, foriera di un’ulteriore perdita di tempo, avanzata dal ministro Toninelli».

«Temiamo che tutto ciò – ha proseguito Irto – sia la dimostrazione di un disimpegno del Governo nazionale rispetto allo sviluppo infrastrutturale della Calabria e, in particolare, dell’intera fascia jonica. Questo preoccupante passo indietro conferma infatti come la nostra regione non rappresenti una priorità né in termini di investimenti, né sul versante della riduzione del gap di sviluppo rispetto alle altre regioni del Paese. Per questo condivido la richiesta avanzata da tutti i gruppi consiliari, che impegna la Giunta a promuovere con urgenza un tavolo di confronto con il Governo, per acquisire certezze in ordine ai tempi e alle modalità di realizzazione del terzo Megalotto. Lo Stato, soprattutto in questo momento storico, nel quale si palesano i rischi connessi all’allarmante progetto del regionalismo differenziato, ha il dovere di essere vicino alle regioni del Sud e alle aree, come quella interessata all’ammodernamento della Statale 106, fortemente esposte al rischio dell’isolamento e della marginalità».

«Il Consiglio regionale – conclude il presidente Irto – ha fornito oggi una prova di autorevole capacità di confronto democratico e di coesione nell’interesse dei cittadini calabresi». 

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