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Roberto Occhiuto prende la parola durante la conferenza stampa

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PAOLA – Un progetto ambizioso che vuole offrire un’immagine nuova della Calabria con la precisa volontà di far riaffiorare le sue radici storiche, culturali, nonché la secolare convivenza delle diverse religioni presenti, la tolleranza e l’accoglienza, la sostenibilità ambientale e la legalità.

Non una semplice promozione turistica, ma una proposta a tutto tondo, più ampia e completa che guarda al futuro, con la benedizione di San Francesco di Paola, patrono della Calabria.

Questo e molto altro ancora nel dossier “La Storia ha un futuro brillante, brillante come un diamante” che vede la candidatura della cittadina di Diamante, nota anche come Perla del Tirreno, a Capitale della cultura 2024, che è stato presentato oggi a Paola presso il Santuario di San Francesco, nel corso di una conferenza stampa.

Presenti all’importante incontro il neo Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il sindaco di Diamante Ernesto Magorno, il presidente del Comitato Diamante 2024 Eugenio Gaudio, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, il presidente di Anci Calabria Marcello Manna, il presidente del Parco del Pollino Domenico Pappaterra, il rettore dell’Unical Nicola Leone, i sindaci, le scuole e i partner che hanno contribuito al progetto.

Diamante, lo ricordiamo, è tra le 23 le città italiane candidate per diventare Capitale della cultura nel 2024 assieme all’altra calabrese, Capistrano.

Entro il 18 gennaio 2022, una commissione di sette esperti esaminerà le candidature e selezionerà i finalisti, che parteciperanno alle audizioni presso il Ministero della Cultura entro il 1°marzo 2022.

In apertura della conferenza stampa, il messaggio augurale della senatrice Liliana Segre, presidente onoraria del Comitato d’onore alla candidatura di Diamante a Capitale italiana della Cultura 2024: “Ho pensato di condividere – ha scritto la senatrice – il vostro progetto perché ispirato ai valori dell’inclusione. Chi valorizza le differenze si colloca dalla parte giusta della storia. Chi coltiva la solidarietà, anche attraverso il frutto del Cedro, disegna opportunità per le generazioni future”.

A seguire i saluti di Padre Francesco Trebisonda, Correttore provinciale Ordine dei Minimi. A moderare la conferenza stampa la giornalista e project manager Lucia Serino che ha scritto il dossier, in collaborazione con l’antropologo dell’università della Calabria Fulvio Librandi, del giornalista Paolo Gambescia, ex direttore dell’Unità, del Messaggero e del Mattino, e del regista teatrale Andrea Carraro.

“Un progetto ambizioso che vuole dare un’immagine diversa del nostro territorio – ha detto il sindaco di Diamante Ernesto Magorno – La scelta del Santuario di Paola per la presentazione del dossier non è casuale, ma è quella di valorizzare la capacità moderna di S. Francesco di Paola, il primo a costruire un ponte tra Oriente e Occidente. S. Francesco, probabilmente, rappresenta il pezzo più importante del nostro progetto di sviluppo che parte dal Tirreno cosentino per per arrivare nel resto d’Italia e oltre”.

“La Calabria non deve essere raccontata come terra di mafia – ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – ma per le tante risorse che ha e che pochi conoscono. Il mio governo darà grande importanza ad uno sviluppo culturale che necessita di investire sui distretti turistici culturali – ha sottolineato Occhiuto – con piani di marketing territoriali che possono essere motore di sviluppo per tutta la Calabria”.

Per il presidente della Provincia Iacucci “bisogna mettere in campo iniziative che ci permettano di superare il gap con gli altri paesi. Il progetto va verso questa direzione e noi abbiamo il dovere di sostenerlo”.

Il rettore dell’Unical, Nicola Leone, ha evidenziato l’inclusione del dossier annunciando che l’Università è pronta ad avere un ruolo attivo nel progetto. Per il presidente del Comitato Diamante 2024, Franco Gaudio “l’essere Capitale della Cultura non è un fiocco ma un impegno a prendere atto della cultura di cui siamo depositari, valorizzarla e metterla a disposizione del territorio”.

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