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L'opera dedicata a Gino Strada è stata cancellata

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COSENZA – L’Università della Calabria non ha più il suo murales dedicato al fondatore di Emergency Gino Strada. Secondo quanto denunciato dal centro sociale Filorosso, l’opera realizzata nel Polifunzionale sarebbe stata cancellata per volere dei vertici universitari.

«Costringere un artista a cancellare la sua opera per non essere denunciato – scrive il Filorosso – è una violenza e un’ingiustizia che non può passare sotto silenzio. Soprattutto quando avviene in un luogo come l’Università della Calabria, che dovrebbe sostenere l’arte, la creatività e l’impegno dei giovani. E invece l’Unical lancia “chiamate alle arti” per far parlare i muri dell’ateneo e poi, quando i muri parlano, non è capace di ascoltarli».

«L’artista in questione – precisano dal Filorosso – non è uno qualunque. Zeta si è appena laureato all’Università della Calabria, si definisce un agricoltore ma la sua vera passione la coltiva sui muri con le bombolette spray. Nel Campus ha già realizzato diverse opere, eppure la sua somiglia più a una missione civica. Spesso interviene a spese proprie per ripulire i muri imbrattati da scritte e tag, lo fa per amore del bene pubblico e perché crede che l’arte possa rendere più belli e vivibili i luoghi in cui viviamo, e quando a viverli sono i giovani, l’arte di strada può trasmettere messaggi sani, di pace, fratellanza e rispetto. Questa convinzione comune ci ha fatti incontrare. Filorosso è custode della memoria storica, dei movimenti politici e artistici, del Polifunzionale centro storico dell’ateneo, salvaguardiamo da 26 anni le opere murarie che abbiamo trovato e quelle che abbiamo contribuito a realizzare. Abbiamo colorato muri grigi creando piazze di ritrovo laddove prima c’era il deserto, cancelliamo scritte, attacchiamo cartelli che invitano al senso civico».

«Oggi siamo indignati, per l’artista colpito, per la sordità delle governance che si susseguono, per la presunzione di dover dettare la linea su tutto, anche su quello che nasce dal basso, persino sull’arte di strada che, per sua natura, è spontanea e autonoma. L’opera cancellata raffigurava non un uomo qualunque: Gino Strada , fondatore di Emergency e difensore dei diritti umani, è un simbolo di umanità, un esempio per il suo lavoro di medico e chirurgo in Paesi colpiti dalle guerre, dove il diritto alla salute e alla cura viene prima di tutto. In un momento storico in cui la sanità pubblica è divenuta finalmente un tema centrale, in un luogo come il Polifunzionale, colorato da murales storici, dove ha sede il Dipartimento di Farmacia, l’omaggio a Gino Strada era particolarmente azzeccato. Ma il Rettorato non ha voluto sentire ragioni: cancellare o denunciare».

«Non tutte le scritte oscene sparse nell’università, sui muri, sulle porte, nei bagni, negli ascensori, quei chiari segni di inciviltà con cui ci tocca convivere tutti i giorni… ma un’opera d’arte! Esprimiamo massima vicinanza a Zeta e pieno sostegno da qui in avanti. Difenderemo i muri che parlano – concludono – faremo parlare i muri che tacciono, finché non impareranno ad ascoltare».

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