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CORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – La storia che vi raccontiamo ricalca in modo incredibilmente fedele il capolavoro di Fabrizio De André del 1967, Bocca di Rosa. Non siamo però in un quartiere degradato della Genova di fine anni sessanta, ma a Corigliano Rossano, nel 2021.

La bocca di rosa in questione è una signora di mezza età, un po’ robusta, con i capelli corti ed un sorriso rassicurante. Pantaloni attillati, tacchi, camicia un po’ sbottonata e rossetto marcato.

La si incontra facilmente, in giro per Schiavonea, sul lungomare o in qualche strada un po’ più appartata. Siamo riusciti a farci raccontare da due clienti abituali le gesta un po’ particolari della signora dell’est che spopola in città. “L’ho salutata sorridendo e subito mi ha indicato una via un po’ nascosta. Mi ha dato il suo numero di cellulare e mi ha invitato a chiamare da li a poco. Ho telefonato, è stata gentile, abbiamo un po’ chiacchierato e poi ci siamo dati appuntamento per la sera. Intorno alle sette, col calare del buio si è fatta trovare in un posto un po’ appartato, ed abbiamo avuto il nostro primo incontro. Siamo stati bene, lo ammetto. Non per l’atto in se, ma per come questa persona mi ha trattato. Umanamente intendo”

Qui quasi non riuscivamo a capire i dettagli, ovviamente non quelli riguardanti la prestazione. Ed ancora il nostro arzillo pensionato : “C’è umanità, quasi affetto. Abbiamo parlato tanto, della mia vita, dei suoi viaggi e di chi ha lasciato nella terra natale, di tutto. Da allora ci sentiamo per telefono, a volte mi aiuta a combattere la solitudine con le nostre chiacchierate scherzose. C’è stato anche qualche regalo da parte mia, ma mi creda, l’ho fatto volentieri. A Natale, a Pasqua, al compleanno le ho pure regalato un maglione che indossa spesso”.

Dopo questo racconto ci siamo incuriositi e ci siamo spinti oltre. Ed ecco che grazie al gancio giusto, un barista del luogo, siamo riusciti a parlare con un altro “amico” abituale. Racconto simile, con qualche particolare diverso, ma sulla falsa riga del primo. Telefonate, incontri non solo a sfondo sessuale, comprensione e conforto, a volte nei racconti ci coglie quasi dolcezza ed affetto. Ed il barista ci spiega : “Gente sola, magari che ha perso la moglie e non viene cercata a dovere dai familiari rimasti. Con questa allegra signora si sentono ancora vivi, si sentono cercati. Ovviamente sono consapevoli del contesto, delle necessità della signora, ma vivono momenti di spensieratezza. Alla fine che male c’è”. Non sono mancate, nella nostre chiacchierate curiose le soprese…..ma la prima puntata finisce qui….delle mogli incazzate parleremo in altra occasione…

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