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JOPPOLO (VV) – Il Tar del Lazio con apposita ordinanza ha disposto l’acquisizione dal Ministero dell’Interno di tutti gli atti che hanno portato allo scioglimento del Comune di Joppolo per infiltrazioni mafiose disposto l’11 febbraio scorso. Fra gli atti da acquisire, anche le informative della Prefettura di Vibo Valentia. Il Tar, in accoglimento di una richiesta dell’avvocato Giulio Ceravolo che assiste i ricorrenti ex amministratori comunali, ha poi ordinato al Viminale il deposito degli atti classificati come “riservati” e sinora coperti da “omissis” che hanno portato allo scioglimento del Comune. 

La relazione già resa pubblica che ha portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Joppolo, guidato dal sindaco Giuseppe Dato, ha rimarcato la presenza di «un’ingerenza della criminalità organizzata che ha compromesso l’imparzialità degli ornai eletti nelle amministrative del maggio 2011». Il sindaco Giuseppe Dato è stato poi coinvolto (ed è tuttora indagato) in un’inchiesta su una presunta maxi truffa al Servizio sanitario nazionale, mentre nell’affidamento degli appalti sarebbero state favorite ditte riconducibili ai locali clan Papaianni e Paparatto, mentre «gli organi di vertice dell’amministrazione» avrebbero avuto rapporti con malavitosi. 

«Le modalità operative del Comune in contrasto con leggi», avrebbero tuttavia avuto «origine nel corso di precedenti civici consessi consolidandosi sino all’amministrazione Dato». Tra gli atti che compongono il fascicolo sullo scioglimento di Joppolo c’è anche la relazione del prefetto Giovanni Bruno sui condizionamenti e la consistenza della cosca Mancuso (LEGGI).

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