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REGGIO CALABRIA – La condanna per l’ex sindaco di San Luca, Sebastiano Giorgi, e dell’ex assessore Francesco Murdaca, è stata chiesta dal pm della Dda di Reggio
Calabria Francesco Tedesco al gup Davide Lauro, nel processo con rito abbreviato a carico di quattro persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e reati contro la pubblica amministrazione aggravati dall’avere agevolato le cosche di ‘ndrangheta di San Luca (LEGGI LE ACCUSE A GIORGI).

Per Giorgi, il pm ha chiesto la condanna a 6 anni, mentre per Murdaca a 4 anni ed 8 mesi di reclusione. L’accusa ha anche chiesto la condanna di Francesco Strangio a 6 anni ed otto mesi, mentre ha sollecitato l’assoluzione per Giuseppe Cosmo.

Giorgi, in carica dal 2009 ai primi mesi del 2013, aveva partecipato ad innumerevoli manifestazioni contro la ‘ndrangheta accreditando alla sua Amministrazione un forte impegno contro le cosche. Immagine scalfita dal successivo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Il processo nasce dall’inchiesta denominata «Inganno» nella
quale è coinvolta, ma non per reati di mafia, Rosy Canale, la fondatrice dell’associazione antimafia “Movimento donne di San Luca”. Quest’ultima è stata rinviata a giudizio con rito ordinario ed il processo inizierà il 16 ottobre prossimo davanti ai giudici del Tribunale di Locri. Insieme a lei sarà processato Antonio Nirta.

LEGGI LA RICOSTRUZIONE DELL’OPERAZIONE “INGANNO”

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