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COSENZA – L’Occhiuto-ter, in stand by ormai da diverse settimane, sarà varato al più tardi entro lunedì prossimo. Il sindaco ha le idee abbastanza chiare e ha previsto almeno due nuovi ingressi ai quali corrisponderanno altrettanti cambi. I neo assessori in pectore sono Massimo Bozzo e Francesco De Cicco, entrambi consiglieri comunali, eletti rispettivamente nelle file di Udc e Popolari e liberali e ora iscritti al Gruppo misto. A lasciare la giunta dovrebbero essere gli assessori Geppino De Rose e Massimo Lo Gullo.

La seconda uscita di scena era ormai pressoché scontata, sulla scia dei rapporti ormai compromessi (e definitivamente interrotti in occasione delle Provinciali) con i fratelli Gentile che di Lo Gullo sono lo storico riferimento. La rottura regionale tra Forza Italia e Nuovo centrodestra ha fatto il resto. Il congedo di Geppino De Rose, invece, suona inaspettato, per almeno due ragioni. La prima è la storica vicinanza ad Occhiuto, che lo nominò in giunta nel 2011 come tecnico di sua fiducia. La seconda riguarda le deleghe che De Rose ha in mano e il lavoro fin qui fatto nell’ambito del bando Smart City e dell’Agenda digitale. Tuttavia potrebbe trattarsi di un commiato solo temporaneo perché per De Rose potrebbe esserci la possibilità di collaborare con Occhiuto alla Provincia, in altro ruolo, e seguire i progetti che aveva avviato.

Sicure, al momento, sono poi solo le deleghe di De Cicco, che erediterà quelle di Lo Gullo: decentramento e cura dei quartieri. Quasi una delega alla manutenzione, ma sul campo. Bozzo invece si occuperà di Sanità – che finora ha seguito come presidente di commissione – e per conoscere le altre deleghe bisognerà aspettare la riorganizzazione che Occhiuto ha in mente per la giunta. L’ingresso nell’esecutivo di due consiglieri comunali apre la strada ad altrettante surroghe: i primi dei non eletti sono Francesco Cito (Udc) e Giacomo Fuoco (Popolari e Liberali). È un rimpasto che segna una inversione di tendenza rispetto all’esecutivo Occhiuto prima maniera, che privilegiava tecnici esterni, e premia invece il Consiglio. Per verificare quanto le nuove nomine riusciranno a compattare una maggioranza che in recenti Consigli si è mossa pericolosamente sotto la soglia del diciassettesimo uomo, bisognerà attendere la prova dei numeri in aula. La defenestrazione di Lo Gullo, ad esempio, mette a rischio il voto dell’altro gentiliano di ferro Franco Perri.

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