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DA UN lato eventi meteoclimatici estremi, dall’altro l’aumento delle temperature. Sono i due segnali del clima che cambia, con i quali facciamo i conti anche in Calabria negli ultimi anni. E anche l’ultimo report dell’Istat – “Temperatura e precipitazione nelle città capoluogo – anni 1971-2021” – lo conferma, mettendo in fila i dati degli ultimi decenni.

A CATANZARO SALE LA TEMPERATURA MEDIA

Quello che emerge, a livello generale, è che nei capoluoghi di Regione – in tutto 9,5 milioni di residenti, il 16% della popolazione nazionale – nel 2021 la temperatura media è stata di 15,5°C, in crescita rispetto al valore climatico del trentennio 1981-2010 (+0,6°C) e di quello 1971-2000 (+1°C). E tra i capoluoghi più caldi si segnala anche Catanzaro, con una ‘anomalia positiva’ di +1,1. «Anche la durata dei periodi di caldo (onde di calore) risulta in aumento in oltre la metà dei capoluoghi di Regione – si legge ancora nel report – In testa Roma (+40 giorni), Catanzaro (+17) e Bari (+13)».

IL TERMOMETRO NELLE CITTÀ CALABRESI

Nei capoluoghi di provincia calabresi la temperatura media annua registrata nel 2021 è più alta della media nazionale (15,6°C) e in aumento (quasi per tutti) rispetto a quindici anni fa. A Cosenza, ad esempio, la temperatura media nel 2021 è stata di 16,4° (nel 2006 15,8°), a Catanzaro 17,5° (quindici anni fa 17°), a Crotone 18,4° (17,9) e a Vibo 16,3 (15,6). A Reggio in media la temperatura è stata pari a 19,6, in linea con il dato 2006 ma in crescita di oltre un grado rispetto ad “appena” dieci anni fa (18,2°).

IL CALDO ESTREMO

Significativi risultano anche i dati relativi agli estremi di temperatura. Dalle tavole Istat si ricava ad esempio che nel 2021 in tutti i capoluoghi di provincia si raggiunse un picco di massima superiore al valore medio 2006-2015. Il dato maggiore a Cosenza dove la temperatura massima registrata è stata pari a 42,4°, in aumento di 3,2° gradi rispetto al valore medio del decennio preso in considerazione (nella tabella accanto i dati completi). In sensibile crescita anche i ‘giorni estivi’ (numero di giorni nell’anno con temperatura massima superiore a 25°C). Il balzo più rilevante si segnala in questo caso a Vibo che nel 2021 ha registrato 96 giornate ‘estive’: venti in più rispetto al dato medio del 2006/2015. Il valore più alto in assoluto, invece, a Cosenza, con 146 giorni estivi nel 2021. E le notti? Anche qui si segnalano incrementi. In tutti i capoluoghi di provincia, infatti, nel 2021 si sono registrate più ‘notti tropicali’ (numero di giorni con temperatura minima superiore a 20° C). Il dato più alto in assoluto è quello di Reggio (110), ma l’aumento più rilevante è a Vibo con un +18,8 rispetto al valore medio del periodo 2005/2016 (il dettaglio nella tabella in alto).

LE PRECIPITAZIONI

Anche i dati relativi alle piogge sono interessanti. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo vissuto i due estremi: periodi siccitosi e precipitazioni violente (favorite dall’aumento delle temperature e quindi dei mari: cresce il vapore in atmosfera e la differenza con le masse d’aria fredda scatena piogge intense). E sembra proprio l’esperienza fotografata dai numeri. Nel 2021, con l’eccezione di Catanzaro e Reggio, i capoluoghi di provincia calabresi hanno registrato un aumento dei giorni senza pioggia. Il picco a Crotone, che non ha visto pioggia per 318 giorni nel corso dell’anno, con un aumento di 14,4 giorni rispetto al decennio di riferimento 2006/2015.

Tuttavia, a un aumento dei giorni “siccitosi” non corrisponde necessariamente un calo della quantità d’acqua venuta giù dal cielo. E così, spulciando tra i dati dell’Istat, viene fuori che nel 2021 a Cosenza – pur con tre giorni in più senza pioggia – sono caduti 1.122,8 millimetri d’acqua in un anno, a fronte degli 857 del 2006. E a Crotone – dove, come visto, il 2021 ha regalato un anno quasi “a secco” – i millimetri d’acqua caduta non sono stati poi molto più bassi rispetto al 2006: 430 contro 453.

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