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CATANZARO – «Siamo soddisfatti, abbiamo già avviato la richiesta di estradizione». Con queste parole il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha accolto la notizia dell’arresto in Argentina del boss Pantaleone Mancuso “l’ingegnere” (LEGGI)

Il massimo esponente della procura di Catanzaro ha ricordato come il latitante del clan Mancuso «viaggiava con documenti falsi e stava tentando di entrare in un altro Paese del Sudamerica, probabilmente il Brasile», racconta il magistrato. «L’ingegnere è ritenuto un personaggio di rilievo della costellazione dei Mancuso, un discendente della stirpe degli undici», ovvero gli undici fratelli che componevano il ramo della prima generazione della famiglia di ‘ndrangheta che opera a Limbadi, nel vibonese.

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