X
<
>

Folla di fedeli in processione

Condividi:
3 minuti per la lettura

CROTONE – Più di ventimila persone – suddivise tra i vari momenti del rito tra piazza Duomo e l’arrivo a Capocolonna – hanno partecipato al pellegrinaggio notturno al seguito della Santa Patrona di Crotone nel fine settimana. Un evento con numeri – questa la stima di previsione del dispositivo di sicurezza messo in campo dalle forze dell’ordine – che non si registrava da tempo: probabilmente nemmeno nel 2019 – anno del 500° anniversario del ritrovamento dell’Effigie, nonché ultimo prima della sospensione dei riti per il Covid – è stata toccata una cifra così alta di fedeli al seguito.

Crotone ha risposto in massa per accompagnare la sua Mamma dalle tenebre alla luce, dalla Basilica Cattedrale fino alla chiesetta di Capocolonna. Il pellegrinaggio, così come il rientro in barca della Sacra Effigie, è stato un momento che era veramente mancato, a tutti i crotonesi: si è finalmente respirata l’aria di festa, accantonata a causa della pandemia, ma ritornata con un’energia incredibile.

Tra l’altro, quella di quest’anno è stata la prima – con il pellegrinaggio – per l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Angelo Panzetta, visto che le ultime due hanno subito le restrizioni: per il presule c’è stato «tanto desiderio di pregare insieme e camminare sulle orme di Maria Santissima verso Gesù», ha dichiarato ai giornalisti prima dell’inizio del rito. «Lei ci indica sempre questa strada. Siamo certi che, camminando insieme tra di noi e con Lei, potremmo fare tanta strada per diventare migliori nella fede e nella speranza. Il simbolismo della notte ha una pregnanza biblica importantissima: porta con sé l’idea dei grandi interventi di Dio. Ed io penso che la nostra comunità abbia bisogno di un grande intervento e di tanta buona volontà a rigenerare novità, speranza, desiderio di futuro, passione per il bene comune: questo chiederò durante la processione in preghiera».

Un fiume di gente ha seguito il percorso verso il promontorio, tantissima altra ha aspettato il passaggio dell’Effigie in strada, nonché al cimitero, unica tappa doverosa per ricordare i defunti. «Il Signore – ha detto Panzetta durante l’omelia celebrata all’arrivo del Quadro a Capocolonna – ci ha dato la salute, la forza e la possibilità, facendo allentare quest’anno la morsa della pandemia, facendoci vivere il gesto di un popolo che vuole camminare con Maria verso Gesù; portiamo a loro i voti ed i desideri di tutti quelli che avrebbero voluto realizzare quest’anno l’itinerario, ma per una serie di motivazioni non l’hanno fatto. Abbiamo compiuto un gesto di fede, noi che siamo arrivati qui, un gesto tradizionale, che accompagna tanti ricordi. Però camminare insieme di notte verso l’aurora ci ricorda chi siamo: siamo un popolo che non è fatto per rimanere nelle tenebre, ma per camminare verso la luce: la stella radiosa del mattino è Gesù, il sole che illumina la nostra vita. E Maria è colei che ci indica la via».

Durante il tragitto, però, sono state registrate dai fedeli alcune criticità: pochi bagni chimici rispetto al numero di persone, sistemati solo all’incrocio tra la strada provinciale 50 e via Olimpia, e su via Hera Lacinia – e non previsti nei 10 km precedenti. Strada provinciale 49 praticamente al buio, come sempre purtroppo – nel tratto tra la Casarossa e Capocolonna – illuminata solo in tre punti nel tratto delle curve grazie ad un sistema di illuminazione dei Vigili del Fuoco.

Amara sorpresa ieri mattina all’arrivo a Capocolonna per alcuni automobilisti: almeno una ventina di specchietti delle auto parcheggiate nei pressi del museo sono stati danneggiati. Un’altra macchia da registrare, purtroppo, la distesa di rifiuti lasciata da chi si è accampato tra il Parco ed il Museo Archeologico, con bottiglie di vetro, lattine e carte varie lasciate incivilmente in quello che è uno dei salotti culturali della città.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE