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Il corteo a Isola Capo Rizzuto

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ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE) – In circa 5mila hanno sfilato contro la mafia e si sono stretti idealmente attorno agli operai della ditta Soigea, che la scorsa settimana ha subito l’incendio di cinque mezzi (LEGGI LA NOTIZIA). È stata grande la partecipazione alla manifestazione organizzata dalla sindaca Maria Grazia Vittimberga, che ha coinvolto una sessantina di associazioni, le parrocchie, i partiti, i sindaci, tanta gente comune.

«La criminalità non brucia soltanto i mezzi delle imprese ma anche la dignità di un popolo», ha detto la sindaca al termine della manifestazione, in una gremita piazza del Popolo, dopo aver ringraziato gli operai per la loro «coraggiosa presenza». Una manifestazione colorata, gioiosa, ma soprattutto partecipata, con tanti giovani e giovanissimi. C’erano i bimbi che vanno a scuola di calcio, di judo, di danza, con le maglie con su scritto “No alla ‘ndrangheta”, che probabilmente conserveranno un «ricordo indelebile» di questa giornata, come ha auspicato la sindaca. C’erano i giovani e meno giovani che frequentano palestre, c’erano le associazioni di volontariato e perfino i centauri.

Una risposta corale alla parola d’ordine “Ci sono loro ma ci siamo anche noi”, presa in prestito dal procuratore Nicola Gratteri e dallo storico Antonio Nicaso che spesso la utilizzano nelle dediche con cui firmano le copie dei loro libri. Il corteo ha attraversato le vie del centro, mentre le serrande delle attività erano (quasi tutte) abbassate, segno evidente che i commercianti sono stufi della ripresa in grande stile del racket. La grave intimidazione subita dalla ditta campana ha dato la scossa. Così Isola ha seguito l’esempio della vicina Cutro, che nel febbraio scorso è scesa in piazza a sostegno degli imprenditori che per la prima volta hanno denunciato i loro estorsori.

La Soigea è il braccio operativo dell’Enel in un vasto territorio. È un’impresa con sede a Sarno ma leader nel Meridione nella realizzazione e progettazione di impianti elettrici e parchi eolici. A Isola Capo Rizzuto, dove ha 130 dipendenti, ha aperto una succursale da un paio d’anni. E probabilmente è finita nel mirino della criminalità organizzata. Ecco perché «questa presenza numerosa – ha detto la sindaca – sarà lo spartiacque tra quello che è successo fino a questo momento e quello che succederà in futuro. Questa presenza è testimonianza di coraggio e speranza. Uso la parola coraggio – ha detto ancora Vittimberga – perché in un territorio come il nostro ci vuole coraggio ad aprire un’attività commerciale, a dire no, a respingere le pretese degli arroganti, ci vuole coraggio a metter su famiglia e ad essere custodi dei sogni dei nostri giovani».

La sindaca ha poi ricordato gli anni più bui di Isola. «Molti della mia generazione hanno negli occhi e nella memoria scene di morti ammazzati per strada, di disperazione e di ricatti. Negli anni si è seminato l’odio, si è alimentata la paura, si è rubato il futuro ai giovani impendendo lo sviluppo e la crescita culturale del territorio». Ma una via d’uscita c’è. «Abbiamo il dovere di insegnare ai nostri ragazzi a non abbassare gli occhi di fronte alla prepotenza e a non girarsi dall’altra parte di fronte alla violenza».

L’intervento della sindaca Maria Grazia Vittimberga

Infine, una chicca. Nell’anniversario della morte di Pio La Torre, padre della legge sui beni confiscati alle mafie, data scelta non a caso per la manifestazione anti ‘ndrangheta, la sindaca di Isola ha annunciato la pubblicazione di un bando per l’affidamento di ben 15 beni tolti alla mafia e l’abbattimento di un altro immobile non più recuperabile (e sottratto ad Antonio Colacchio) che si trova nella località Le Cannella. Alla vigilia della Festa dei lavoratori, la sindaca ha rivolto un pensiero agli operai della ditta Soigea e agli imprenditori e ai commercianti della sua terra, invitandoli ad «andare avanti con coraggio» e annunciando che «mai più» saranno lasciati soli dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine. «Perché loro ci sono ma noi siamo molti di più».

La manifestazione è stata conclusa dal presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, che ha auspicato che il “no alla ‘ndrangheta” «non si limiti a una manifestazione ma sia nelle azioni quotidiane». Prima di lui sono intervenuti il presidente di Confcommercio Crotone, Antonio Casillo, che ha sottolineato che «insieme si vince, nella legalità»; il consigliere regionale Raffaele Mammoliti, che ha rivolto un plauso alla «risposta civile e democratica alla violenza», il parroco don Francesco Gentile, che ha chiamato sul palco anche il consigliere della Chiesa evangelica Franco Rodio per dire no alle mafia; un pensiero a Isola che vuole voltare pagina lo hanno voluto dedicare anche i testimoni di giustizia Pino Masciari e Rocco Mangiardi. Il referente provinciale di Libera, Antonio Tata, e la sindaca hanno letto in piazza le loro accorate testimonianze.

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