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Gli ex lavoratori Akros nella sala consiliare a ferragosto

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CROTONE – Hanno festeggiato anche loro il ferragosto una delegazione dei 20 lavoratori ex Akros, anche se le loro prospettive di lavoro non sono rosee.

Tutti insieme, apparecchiando il tavolo con la classica tovaglia di plastica con le fette di anguria e tutte le pietanze tradizionale del giorno, comprese le lasagne, le salsicce arrosto, il vino e qualche altra leccornia.

Non lo hanno festeggiato, però, nelle loro case, ma nel Comune di Crotone, nella sala consiliare. Hanno festeggiato proprio sotto il quadro di Ernesto Treccani, un epico affresco dedicato alle lotte per la terra. Loro lottano, invece, per difendere il loro posto di lavoro. Novelli operai in una realtà dove, però, da tempo, anche la stessa parola ha perso sostanza e percezione. 

Per 15 anni hanno lavorato per l’ex azienda che si occupava della raccolta differenziata. Successivamente i lavoratori ex Akros sono stati assorbiti dalla attuale società in house del settore, Akrea. Ma non c’è stato posto per tutti, e così questo gruppetto di 20 persone lotta da anni affinchè venga mantenuta la promessa fatta loro di essere re inseriti. Cosa che, effettivamente, era stata fatta, ma con contratti a tempo determinato che, però, ora sono scaduti e per la società ed il Comune, non c’è possibilità di essere prorogati ed il servizio deve essere affidato con un bando. 

«Ancora dopo 15 anni di lavoro in Akrea – dice Vincenzo Graziani, uno dei manifestanti – lottiamo per essere incorporati in Akrea. Siamo qui, (nella sala consiliare del Comune, ndr) anche il 15 agosto, invece di essere con   le nostre mogli, con i nostri figli, con le nostre famiglie simo buttati qui a difendere il nostro posto di lavoro, da 15 giorni».

Aggiunge, poi, l’ex lavoratore di Akros che «noi vogliamo solo lavorare. Noi serviamo ad Akrea, visto che fino alla scadenza del contratto facevamo la raccolta dei rifiuti e noi abbiamo pulito Crotone. C’è quasi la sensazione che qualcuno non voglia la città pulita, altrimenti noi staremmo da tempo lavorando».

Nonostante i molti incontri con l’amministrazione comunale, per questi lavoratori non si intravede una concreta via d’uscita. La procedura è contro di loro. 

Tutto nasce dall’accordo del 2016 ha previsto un obbligatorio processo di assorbimento sostenibile del personale «che già ha operato in Akros» nella società Akrea, «in forza dell’affidamento in house da parte del Comune del servizio di raccolta differenziata».

Negli incontri sono emersi posizioni diverse tra chi, come alcuni sindacati, che ritengono che l’accordo vada rispettato in toto. La posizione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Voce, e non solo, è che bisogna applicare la legge Madia, nella parte in cui prescrive la stabilizzazione mediante un concorso pubblico.

E tra dubbi e incertezze è passato anche ferragosto, senza brindisi, però, perchè non c’è niente da festeggiare.

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