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Una cura di radioterapia

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CROTONE – «Come faccio io a stabilire quali pazienti curare e quali no? Come faccio a dire ad un paziente che è in cura da noi che non possiamo più erogargli la prestazione di radioterapia, che, ricordiamo, è salvavita? Io moralmente non me la sento e continueremo a fornire loro le prestazioni anche se il budget è finito al 31 agosto». Così il presidente del Gruppo Marrelli, Antonella Stasi, sui disagi che stanno subendo in questi giorni i pazienti in cura al reparto Radiologia della struttura sanitaria crotonese. Sottolinea, la stessa presidente che «finora nessuna risposta si è avuta alle nostre sollecitazioni (finora ne abbiamo fatte 6, a partire dal mese di maggio), né il commissario alla sanità regionale, né la Regione e neanche il Prefetto a cui ci siamo appellati. Noi continuare la cura, perchè se non lo facciamo, potremmo essere tacciati di omissione di cura.

La fine del budget nasce dal fatto che, mentre nell’anno precedente al Marrelli hospital era stato assegnato un budget di 1,5 milioni di euro, per i soli pazienti crotonesi, adesso i commissari hanno tolto il limite territoriale ma non adeguando i fondi assegnati. «In pratica – aggiunge la presidente Stasi – si stanno togliendo risorse a Crotone per curare pazienti che da noi arrivano anche da Cosenza e dalla fascia Jonica».

Ribadisce, poi, la titolare della struttura sanitaria, che «ciò che chiediamo, e lo ribadiamo, non è un extra budget, ma poniamo un problema “contingente ed urgente”, non creato da noi, e che riguarda pazienti oncologici che devono fare trattamenti radioterapici urgenbti. Per questo stiamo chiedendo, da mesi, di essere ascoltati per trovare una soluzione insieme. Chi di dovere dovrebbe prendere in carico la trentina di pazienti che hanno in corso le cure da noi e gli altri che si sono prenotati e che dovrebbero iniziare a breve. Tutto questo per garantirne la continuità terapeutica, visto che l’interruzione del trattamento radioterapico può determinare un peggioramento della possibilità di cura del paziente». Sottolinea, poi, che ci sono anche dei casi urgenti, che non possono aspettare o sottoporsi a lunghe liste d’attesa».

Dal management del Marrelli hospital, un altro elemento sottolineato è che «in altre Regioni, anche loro passate dal commissariamento, alle prestazioni radioterapiche, per la loro peculiarità, non sono stati posti eccessivi vincoli. Qui, invece, all’Asp viene contestato, ad esempio, di non aver effettuato i dovuti controlli». Sottolinea, ancora, la Stasi che «il nostro errore più grande, secondo i commissari, è stato avere dato risposte di cura a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta in questi mesi, ed averlo fatto entro due settimane, senza tenere conto del tetto di spesa assegnato e soprattutto non aver tenuto conto del vincolo di spesa mensile di 1/12 come recita l’art 6 del contratto sottoscritto fra il Marrelli Health e l’Asp di Crotone in data 20 gennaio scorso. Ma il commissario – conclude – non ricorda che il 21 gennaio scorso una sentenza del Tar ordina, in via cautelare, l’abolizione della clausola contenuta nell’articolo 6 (frazionamento in mensilità del tetto di spesa annuale), ed il 27 aprile scorso sempre il Tar conferma tale posizione nella sentenza di merito». La presidente Stasi chiede un incontro urgente anche per «evitare di tenere i pazienti sospesi».

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