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Steven Tyler a Cotronei

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COTRONEI (CROTONE) – «Il museo del rock Steven Tyler si farà con o senza l’amministrazione comunale». Lo ha detto Nino Grassi, presidente dell’associazione intitolata alla rockstar di origini cotronellare, nel corso di un’assemblea indetta per illustrare il percorso che ha portato alla diffida del cantante al Comune dopo la delocalizzazione del sito individuato in un primo tempo per la realizzazione della Gallery finanziata per 1,3 milioni dalla Regione Calabria nell’ambito del Bando dei borghi.

Un’assemblea durante la quale non sono mancati toni accesi, e a tratti sembrava di udire i proverbiali acuti del cantante. Un’assemblea indetta per replicare agli amministratori comunali che avevano accusato l’associazione di essere rimasta silente rispetto alla scelta di delocalizzare.

Accuse respinte da Grassi, che ha tirato fuori un documento con cui esprimeva dissenso già a ottobre e ha ricordato di aver proposto come soluzione «l’occupazione forzata dell’immobile pericolante e già gravato da ordinanze contingibili e urgenti a cui il proprietario non ha mai ottemperato». Palazzo Bevilacqua, come attestato da documenti di cui Grassi è in possesso, fu abitato da Giovanni Tallarico, un avo del frontman degli Aerosmith, che là si sposò prima di emigrare negli Usa per sfruttare il suo talento musicale.

Un palazzo che racconta una storia attorno alla quale si potrebbe costruire un progetto per il «decollo turistico» di Cotronei e rispetto al quale «un amministratore oculato avrebbe messo sottosopra il mondo». Il problema è che il proprietario chiede un prezzo ritenuto dai tecnici comunali esoso per l’esproprio – 300mila euro a fronte dei 120mila previsti dal progetto – ma l’alternativa non soddisfa Grassi, che ha ricordato anche che nel sito acquisito dal Comune ricadono «sei particelle di terreno degli eredi Belcastro», con riferimento ai familiari dell’ex sindaco Nicola Belcastro, e ha lamentato che «si intende realizzare in un seminterrato fuori dal centro storico un museo che nulla ha anche fare con la storia del rock e le origini di Tyler».

Così, sempre secondo Grassi, si rischia di realizzare «una cattedrale nel deserto» poiché un museo del rock a Cotronei al quale il Comune ha dovuto ritirare, per effetto della diffida, il nome di Tyler, non avrebbe senso, perché là il cantante non lascerà i suoi cimeli per cui fan di tutto il mondo impazzirebbero. Da qui il plauso all’avvocato Renzo Cavarretta che «ha messo a disposizione un palazzo principesco» nella vicina Petilia Policastro.

Ha rincarato la dose Luigi Nisticò, componente dell’associazione, che ha ripercorso quei «20 giorni di palleggio» intercorsi dall’approvazione in consiglio comunale della variante progettuale, ovvero la rimodulazione della convenzione con la Regione risottoscritta a luglio, durante i quali il sindaco Antonio Ammirati non avrebbe convocato l’associazione per trovare una soluzione condivisa, contrariamente a quanto prospettato. Nisticò ha tracciato un obiettivo possibile: «ne usciamo vittoriosi se tutti insieme compiamo i passi politici e di natura tecnica per ottenere una proroga del finanziamento». Il motivo per cui il sindaco, che sul tema aveva già indetto una conferenza stampa ed è intervenuto anche nel corso dell’assemblea, ha comunque optato per l’approvazione del progetto nonostante il dissenso espresso alla vigilia dell’assise dall’associazione, era il rischio di perdere il finanziamento poiché la rigida procedura comunitaria impone la realizzazione dell’opera entro il 2022.

Ma il sindaco è intervenuto anche per replicare al duro intervento del consigliere comunale Pietro Secreti (“Cotronei Bene comune”), che ha denunciato l’esistenza di un «comitato d’affari» e ha sottolineato il rischio concreto di perdita del finanziamento poiché «Cotronei è soltanto al 34esimo posto e il requisito è la valorizzazione di testimonianze del passato», tant’è che l’esponente di minoranza ha annunciato che si rivolgerà agli «organi competenti».

Non facile il compito della moderatrice Nerina Ierardi per placare gli animi. Il sindaco è riuscito comunque a dire la sua, innanzitutto ricordando che gli atti sono stati prodotti dalla precedente amministrazione. Quindi ha annunciato che «il Comune tenterà di ottenere il consenso formale di Tyler, il cui nome è stato ritirato solo per effetto della diffida, e non intende rinunciare al grandissimo tributo a una rockstar planetaria». Ammirati, tra le contestazioni, ha riproposto la tesi dell’associazione “silente” rispetto alla delocalizzazione, almeno fino a un certo punto, e ha ricordato di aver accolto anche la proposta di realizzare un monumento all’artista.

Fin qui la cronaca della riunione, ma la mediazione nelle ore immediatamente successive ha portato a una riappacificazione. Associazione e Comune torneranno a sedersi attorno a un tavolo con l’obiettivo di non sprecare una grande occasione per Cotronei. Tyler, lo ha ricordato Grassi, espresse la volontà di tenere un grande concerto nella sua terra. Il sogno continua. Dream on.

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